E’ nata l’altra sera, poco prima delle 23. Marta è una bambina bellissima, venuta alla luce nella sua casa, in quella di mamma e papà, un nido che mese dopo mese si è preparato ad accoglierla nel migliore dei modi: nel calore familiare.
Ad accompagnare, in questa esperienza unica ed emozionante, che coinvolge non solo la madre, ma che rende partecipi in maniera più ampia e profonda anche i papà, è l’ostetrica Federica Sisani, che vanta una bella esperienza in questa scelta fortemente meditata e voluta da alcuni genitori, una sorta di ritorno al passato.
Un parto in casa in cui, specifica, nulla è affidato all’improvvisazione, Federica è un’ostetrica di esperienza che ha lavorato affianco a ginecologi nelle strutture ospedaliere e che da nove anni ha abbracciato questa pratica, un percorso che segue le esigenze della coppia di vivere la genitorialità in una sfera intima, in un clima confortevole, dolce come un abbraccio. E così c’è chi dopo gravidanze e parti in ospedale decide di provare l’esperienza in casa, e i genitori di Marta ne sono un esempio, amici dell’ostetrica Federica, che dopo due figli hanno manifestato il loro desiderio di accogliere la bimba nel tepore familiare.
Una scelta che di certo trova i suoi pro e contro, che viaggia non senza polemiche e possibili rischi, a sottolinearlo i neonatologi del Sin che hanno rimarcato come l’assenza di un’equipe medica e di attrezzatura idonee davanti a possibili complicazioni, potrebbero mettere a rischio la salute di mamme e neonati.
Ma Federica specifica, il suo lavoro è a costante contatto con la gravidanza, dalla gestazione al post parto, è scandito da tutele, cautele e presenza di strumenti specifici per la rianimazione, bombole d’ossigeno e altro, per intervenire in caso di necessità, “e in tanti anni non si è verificato alcun problema”.
Da gennaio sono circa una decina le famiglie che hanno optato per il parto in casa, la Sisani ribadisce: “Parliamo di un parto fisiologico, che accompagna la mamma e il bambino in modo assolutamente naturale senza un’induzione forzata”. Tra queste ricordiamo quella di pochi mesi fa di Elio a Introdacqua per la gioia di mamma Vania e papà Massimo.
Insomma un viaggio personale e di libera scelta come sancito nel paese Italia che prevede in diverse regioni un rimborso, ma non in Abruzzo, qui il disegno di legge non si è trasformato in norma. “Una questione su cui noi vogliamo sollevare di nuovo l’attenzione, le donne che partoriscono in casa non gravano sull’ospedale, sulla sanità pubblica, tutto è a loro spese in Abruzzo, quindi sarebbe giusto un rimborso da destinare all’assistenza domiciliare. Altrimenti continueremo a fare la distinzione tra mamma di serie A e di serie B, e partorire a casa sarà solo per chi può permetterselo. Una profonda discriminzaione perché i genitori hano il diritto di decidere dove far nascere i loro figli.
Nel frattempo Marta ha assaporato il suo primo giorno di vita, una nascita di scelta, ma è il caso anche di dire straordinaria, visto che la piccola ha fatto il suo ingresso nel mondo sotto le stelle di Pettorano, il suo codice fiscale porterà l’alfanumerico del Comune e chissà da quanto tempo non si assisteva ad una nascita proprio in paese.
Anna Spinosa
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