Sembra allontanarsi l’innovazione nel punto nascita di Sulmona, lì dove sei mesi fa la direzione generale Asl 1 prometteva una vasca per il parto in acqua; a maggio scorso poi la delibera che disponeva l’urgenza di acquistare varie apparecchiature e il contestuale avvio della procedura negoziata sottosoglia per acquistare letti elettrici per travaglio e parto, la famosa vasca e una parete tecnica modulare. Da quel momento tutto tace.
“Congelato nonostante il caldo di questi giorni” afferma la Fp Cgil nel ricordare questa grave mancanza per il SS. Annunziata. “Congelato” sarebbe dovuto essere, invece, il destino del punto nascita, secondo la parola dell’assessore regionale Silvio Paolucci. La realtà, però, racconta tutta un’altra storia.
Sembra, infatti, che la gara sia stata bloccata per tetti di spesa, anzi “alcuni rumors farebbero pensare ad una complessiva fase di blocco degli acquisti” si legge nella nota della sigla sindacale. A quanto pare la Asl sta procedendo ad una ricognizione del personale, mancano infermieri a ostetricia e a pediatria, in quest’ultima anche i dottori. Situazione “precariamente” risolta con l’arrivo di due infermiere, una in mobilità, l’altra con contratto che si rinnova ogni quindici giorni. Un brutto segno che lascia presagire un ripensamento su quel punto nascita che quest’anno ha fatto registrare 147 parti.
La linea adottata, dunque, sarebbe quella di non spendere per cose che non sono sicuri di mantenere. “Se si vuole un rilancio del Punto Nascita di Sulmona, così come del complessivo Servizio Sanitario erogato in Valle Peligna, è necessario che Asl e Regione investano seriamente su questo territorio in termini di attrezzature, tecnologie e, ovviamente, personale” chiosa la Cgil.
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