Parole, musica e forti emozioni ieri per l’incontro di Pratola con Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz, in occasione dell’edizione 2017 de Le Uve dei Peligni. Parole, musica, forti emozioni e cultura per uno dei momenti che ha riunito giovani e meno giovani attorno ad un’artista, poeta, cantore della musica italiana e “ricercatore” del bello, delle strofe, delle storie, dell’umanità. Una conversazione a quattr’occhi con Franco Sambuco, pratolano e profondo conoscitore del gruppo musicale, partendo dalla collaborazione tra i Marlene e Franz Di Cioccio della Pfm, affezionato pratolano. A partire da quelle “Impressioni di settembre” con il quale i Marlene si sono presentati anni fa sul palco di Sanremo, dell’esperienza con Patti Smith e le più importanti collaborazioni.
E poi gli aneddoti e le ispirazioni derivanti dalla vita, dai suoi diversi aspetti, dalla poetica russa di Osip Mandel’stam nella canzone Osja dove racconta la storia del poeta perseguitato da Stalin e di sua moglie che per immortalare le sue opere le impara tutte a memoria. “Un profondo atto d’amore” per Godano, storia straordinaria di uomini ordinari. La poetica e la bellezza l’hanno fatta da padrone nel salotto allestito appositamente in centro storico, sfondo dell’intervista inframezzata dai pezzi più noti dei Marlene cantati e suonati così con la chitarra e il suono morbido della sua voce in un contesto meravigliosamente interiore dove l’artista Godano ha lasciato spazio, quasi senza filtri, all’uomo. Musicista di successo che non ha negato due chiacchiere e un saluto a nessuno in paese. Per un paio d’ore si è respirata cultura.
E’ questo momento che ha segnato l’apice della prima giornata della manifestazione 2Le uve dei peligni”, in centro anche oggi e domani.
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