Parco Majella, Co2 nei parametri

Non ci sarebbero dati allarmanti, le concentrazioni di anidride carbonica nel territorio, che fanno registrare picchi solo in quota, sono da considerarsi entro i parametri di soglia.

Il Parco Nazionale della Majella, in collaborazione con Drone Group S.r.l.s. rende noti i risultati del monitoraggio ambientale svolto lo scorso 29 settembre sia nel centro di Sulmona che nelle frazioni di Bagnaturo e Badia.

A Bagnaturo le concentrazioni in ppm (parti per milione) di CO2 l’anidride carbonica, risultano nella norma al di sotto dei 150 metri di altitudine. Allo stesso tempo si registra però l’aumento seppur lieve invece tra i 200 e i 250 metri sul livello del mare raggiungendo 400-450 ppm circa.

Per quanto riguarda la Badia sono stati registrati incrementi della concentrazione di CO2 in alcune zone dove vengono toccati i 550 parti per milione a 350 metri, mentre nel resto dell’area la CO2 mantiene concentrazioni costanti e nella norma anche ad altezze comprese tra i 400 e 550 metri.

A Sulmona, si evidenziano zone in cui la concentrazione di CO2 assume valori compresi tra i 450 e 550 ppm a quote di 400-425 metri fino ad avere un picco di 610 ppm in un punto intorno i 420 metri
Nelle restanti aree, e volando anche a quote superiori i 500, le concentrazioni di CO2 sono stabili intorno i 425 ppm. Un bilancio che porta a registrare nonostante alcuni picchi,  in tutte e tre le località come i valori siano da considerarsi nei parametri di soglia.

A curare lo studio ambientale la Drone Group, società firmataria di un accordo di licenza di brevetto con il Dipartimento di Scienze Psicologiche della Salute e del Territorio dell’Università di Chieti e il Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche dell’Università dell’Aquila.

L’accordo, spiegano dal Parco, ha portato alla realizzazione di un sistema di sensori miniaturizzati per le osservazioni dei parametri meteorologici, della composizione atmosferica ed altri usi, da utilizzare a bordo di droni o da istallare come centraline fisse.