Un “buongiorno” e un addio per gli orsi del Parco Nazionale della Maiella. Un’incursione in paese e un ultimo respiro sul proprio letto di paglia. Sono due storie di plantigradi che questa mattina si sono intrecciate nei confini dell’Ente Parco. L’una a pochi chilometri dall’altra. Diametralmente diverse ma accumunate dagli orsi, sempre più protagonisti all’interno dei territori dei parchi abruzzesi.
Pescocostanzo e i suoi abitanti si sono risvegliati con una visita inattesa. Tra le strade del paese altosangrino è stato avvistato, e ripreso, un esemplare di orso bruno marsicano. Il filmato, girato da un abitante del paese, mostra l’orso camminare in modo blando lungo le strade del Comune. Dal video si sente un uomo dire “Ora lo faccio correre perché deve andare via”. Un battito di mani e l’orso, spaventato dal rumore, inizia la sua corsa che lo porta lontano dal centro abitato. Neanche due settimane fa, ad una quindicina di chilometri da Pescocostanzo, nei pressi di Montagna Spaccata, un esemplare di orso è stato trovato morto, presumibilmente a causa di uno scontro avuto con un altro orso.
Da un orso che fa capolino in un Comune del Parco Maiella, ad un altro che, invece, scompare. Si tratta dell’orsa Caterina, che all’età di 34 anni ha esalato l’ultimo respiro. Ne ha dato notizia lo stesso Ente Parco, tramite una nota diffusa sui propri canali social. Una vita spesa e trascorsa per gran parte in cella. Dietro le sbarre per 24 anni. Poi il sequestro da parte del Nucleo CITES Campania nel 2015, poiché l’orsa era stata importata dall’est Europa per essere rinchiusa in una gabbia di una struttura turistica privata. A trovarle una degna sistemazione è stato il Parco Maiella, affidandola all’Area Faunistica di Palena, inaugurata proprio da Caterina. Spazi e stimoli, nonostante un approccio diffidente e schivo con le altre due orse presenti, Iris e Margherita con le quali è anche entrata in competizione.
Caterina ha fatto conoscere la vita degli orsi a migliaia di bambini e ha mostrato la sua pacatezza e la sua riservatezza a innumerevoli gruppi di turisti e visitatori della Maiella. “Le saremo sempre grati per averci aiutato ad avviare il nostro percorso didattico e di recupero di orsi in difficoltà a Palena – spiegano dal Parco – e speriamo di esserci meritati la sua preziosa presenza con le cure, le attenzioni e gli spazi che le abbiamo, seppure in parte, restituito, dopo una vita difficile”.
Caterina non è riuscita a sopravvivere a un melanoma al labbro superiore destro, diagnosticato alcuni mesi fa dai veterinari del Parco. Nelle ultime settimane la debolezza ha avuto la meglio, e negli ultimi quattro giorni, si è fatta alimentare, in decubito, sul suo letto di paglia. Questo fino a ieri, quando è entrata in stato comatoso, prima della morte, avvenuta questa mattina. Una scomparsa che ha scosso i cittadini di Palena. Lo dimostrano i tanti commenti pubblicati su Facebook, che evidenziano il legame instauratosi negli anni tra l’orso e la comunità locale.
“Un grazie particolare a tutti i cittadini di Palena – conclude il Parco -, alle cooperative locali e a tutti i ragazzi, collaboratori e volontari del Parco che hanno conosciuto l’orsa Caterina e l’hanno saputa raccontare ed assumere a simbolo di una rinnovata amicizia tra uomini e orsi”.
Ma non si era detto di evitare di scrivere il luogo dell’avvistamento per evitare i curiosi?