Una decisione che ha creato molto imbarazzo e qualche diatriba nella stessa maggioranza che nei giorni scorsi nelle conversazioni private aveva criticato il presidente del consiglio comunale Cristiano Gerosolimo di aver portato in Aula l’interrogazione della consigliera Teresa Nannarone: quelle domande sul senso politico della cena della paranza, da noi svelata a giugno scorso, e alle quali finora nessuno ha dato risposte.
Risposte che non sono arrivate neanche questa mattina a palazzo San Francesco, dove l’assise si è riunita per approvare la convenzione per l’Area Funzionale Urbana e, subito dopo, per digerire quella cena.
Ma il pasto è rimasto sullo “stomaco”, perché, nei fatti, la maggioranza e l’opposizione protagonista della conviviale (ovvero Fratelli d’Italia), al momento di trattare l’ordine del giorno, hanno ritenuto di dover abbandonare l’Aula.
Una fuga senza proferire parola, che solo Vittorio Masci, commensale di Fratelli d’Italia, ha cercato di motivare nella dichiarazione di abbandono dell’assise: “Una volgarità, una limitazione della libertà personale – ha detto – una perdita di tempo e soldi pubblici per parlare di una semplice cena privata tra amici”.
In attesa dello scambio dei regali a Natale, in Aula sono rimasti così solo la Nannarone, Luigi Santilli (con Franco Di Rocco arrivato al secondo appello) e Caterina Di Rienzo: numero legale assente e consiglio chiuso. Senza neanche la possibilità di discutere la domanda di attualità che la stessa Nannarone ha presentato questa mattina sulla presenza nella biblioteca di Santa Chiara del mafioso Leonardo Ciaccio come servizio di pena alternativa.
Se ne tornerà a parlare domani, come da regolamento, in seconda convocazione. Sempre che ci sia il numero legale e che si sia nel frattempo digerita l’abbuffata.
Snaglepuss!
Correggo,con traduzione:
Snagglepuss, il leone Svicolone!
Questa pseudo maggioranza è veramente incredibile, veramente vogliono far credere che le cene tra sindaco, PD e fratelli d’Italia non siano un argomento politico importante? Dopo che per ammissione del sindaco si ha la conferma di discussioni su fatti relativi alle problematiche della città che andrebbero discusse nelle sedi istituzionali? Con le tante voci che circolano su accordi e possibili appoggi esterni se non anche diretti alla maggioranza?
Potevano benissimo rimanere in aula e ribadire/difendere la loro versione invece che scappare ed evitare il confronto facendo così saltare anche la discussione su un altro importante argomento e mi riferisco alla presenza in città di un ergastolano mai pentito e dissociato braccio destro di Messina Denaro.
E chi stabilisce cosa è rilevante o meno? Perché per esempio non è altrettanto rilevante che consiglieri eletti nella maggioranza ora per scelta politica fanno opposizione con quello che hanno definito un cancro per la città e contro il quale, e il,suo sistema, si sono candidati prendendo voti. Ecco che accordo c’è sotto? Personalmente ritengo nessuno ma la domanda diventa lecita paradossalmente per quel che voi dite sugli altri. Chi di illazioni ferisce di illazioni perisce. Questo paese è stato costruito sul dialogo tra opposti le migliori riforme di questo paese si sono fatte quando gli opposti si sono parlati. Parlare di antipodi e di discussioni nelle sedi istituzionali è strumentale alla polemica ma lontano dalla realtà. La democrazia si svilisce quando una assise che dovrebbe discutere, e ne avrebbe, di questioni e problematiche serie viene sminuita a asssise di comari di paese che discutono di voci di pettegolezzi di illazioni circa una cena. Quando Ramunno incontro associazioni nella sede istituzionale sempre gli stessi gridarono all’oscurità perché fatta di sabato. Siamo seri per cortesia. Fate le polemiche che vi pare poi saranno i cittadini a decidere con il voto ma non parlate di esercizio della democrazia di argomenti politici importanti. Se questi sono per voi gli argomenti politici importanti siamo messi male. L’opposizione è in democrazia un governo futuro ipotetico e avrebbe il compito di far capire ai cittadini cosa avrebbe fatto al posto della maggioranza. Ecco di questa opposizione capiamo solo che si occupa di questioni politiche a scopo meramente polemico su questioni dei cittadini neanche una parola. Su alcune hanno fatto proposte però su vicende di attualità cosa pensano dicono o farebbero non professano parola. Cito per semplicità su taglio alberi in piazza questione che ha diviso la cittadinanza loro cosa hanno detto? Silenzio totale. Sul problema degli uffici comunali che ormai stanno diventando un serio problema per la,città tra gare sbagliate pareri cambiati controlli non fatti pratiche non evase. Ecco la minoranza su questo che dice? Non ci si candida a governare un paese solo con la presunta purezza serve anche concretezza e serve scontentare qualcuno. La maggioranza attuale sembra non voler scontentare nessuno ma la minoranza risente totalmente degli stessi difetti. La minoranza o parte di essa cosa pensa della chiusura di piazza Garibaldi e del centro storico?
Quindi secondo tale addotto principio, ogni “assembramento” esterno al Consiglio Comunale formato da un minimo di 5 (o anche meno?) personaggi politici locali di minoranza e maggioranza (anche dello stesso schieramento?) devono riportare in Consiglio Comunale il contenuto dei loro discorsi? Casomai verbalizzarne il tutto alla presenza del Segretario Comunale o basta un notaio scelto dalla minoranza (quella vera)?
Se vi sarà un ribaltone “ittico” a mò del 2018 avverrà in Consiglio Comunale, ma nell’attesa nessuno processo alle intenzioni nella Sala Consigliare.
Aspettate che ciò avvenga!
Non si tratta di un assembramento che può avvenire occasionalmente ma di una o più cene volute in cui si è discusso di politica e problemi della città tra schieramenti politici che dovrebbero stare agli antipodi e che per decenza politica dovrebbero incontrarsi in sedi istituzionali, l’interrogazione è un atto democratico e come tale è impostato, fare domande per avere risposte e discutere nel merito delle dichiarazioni, capisco poi che per tanti, troppi, l’esercizio della democrazia e della politica diventa un processo da cui scappare ma anche fosse e non lo è se non hai problemi lo affronti a testa alta.
Ma quante pranzi, cene e colazioni di lavoro si fanno fuori dei a suoi dire LUOGHI CANONICI?
L’esercizio della democrazia (e poi quale) impone forse delle limitazioni o degli obblighi?
O è l’esercizio della democrazia e della politica a propria uso e consumo?
E cosa c’entrano le convivialità di lavoro? Si sente forte lo stridolio dello specchio dei difensori d’ufficio.
Le classificazioni delle conviviali vanno provate con atti tangubilu. Fin quando nulla di quanto ipotizzato avrà un effettivo seguito, resteranno solo ed esclusivamente illazioni. Aspettate che facciano il fatidico passo e solo poi avrete tutte le ragioni.
La stessa decenza e gli stessi antipodi che però non valevano quando Masci festeggiava l’elezione del sindaco a piazza XX insieme alla maggioranza neo eletta? Stessa decenza e antipodi che però non hanno impedito al consigliere Proietti, eletto in una coalizione di centro sinistra, di candidarsi dopo appena un mese alla provincia in una lista di destra e con il quale adesso chi tuona siede sugli stessi banchi? Corretto pretendere purezza ma serve anche praticarla e non rivendicarla alla bisogna.
Appunto perché la democrazia va rispettata personalmente ritengo che non serve sminuirla facendo consigli comunali parlando di pettegolezzi che ad oggi non si sono trasformati in atti. Ogni interpretazione diversa da una semplice cena tra persone che si conoscono è legittima ma rimane una semplice supposizione o illazione che fa comodo strumentalizzare a chi fa il suo mestiere di minoranza un po’ meno ai cittadini che hanno ben altri problemi. Se ogni volta che vedo qualcuno della minoranza parlare con uno della maggioranza e viceversa fuori dalle sedi istituzionali, e di esempi se ne potrebbero fare a migliaia, si deve gridare all’inciucio e discuterne in consiglio comunale facciamo una consialatura che si occupa solo di pettegolezzi. I retroscena vanno bene per vendere giornali non per fare politica. Dopodiché a me da cittadino lascia perplesso l’attività della minoranza nel voler discutere di illazioni e inciuci politici ma non vedo lo stesso impegno quando si discute di questioni che riguardano i cittadini. Per esempio sul taglio degli alberi a piazza Garibaldi la minoranza tutta ha taciuto non ha proferito parola né schierandosi pro Pizzola né contro. Ecco questa sarebbe la politica prendere posizione non solo su questioni che interessano loro e la loro propaganda ma su vicende che coinvolgono e dividono la cittadinanza.
Quale migliore dimostrazione di una maggioranza di fatto allargata agli ex oppositori di FdI? Sono scappati insieme dal CC…..
Storie di ordinaria sulmonesita’
Hanno fatto bene ad andarsene,non valeva la pena stare a discutere su quisquilie inutili con simili disfattisti