La vicenda incendi comincia davvero a rasentare il paradosso. A distanza di tre giorni dalla dichiarazione di emergenza rientrata, infatti, tra Colle delle Vacche e il Colle delle Fate a Roccacasale si rialza l’ennesima colonna di fumo. Il posto è più o meno lo stesso di dove si era fermato il fronte e non si spiega il perchè abbia ripreso con tale vigore visto i continui lanci (ben 26) che i tre canadair, anche ieri quando tutto sembrava spento, hanno continuato a fare. Dovevano, insomma, essere lanci necessari a scansare ogni probabilità di una qualsiasi ripresa delle fiamme invece la Valle Peligna, a distanza di diciassette giorni dal primo rogo sul Morrone, torna a fare i conti con fiamme e fumo. “Una leggera ripresa di un focolaio in località Vicenne” secondo il comunicato diffuso poco fa dal Dos al quale stanno facendo fronte un elicottero ed un canadair aggiungendo che oggi “E’ prevista l’azione in quota sul Monte Morrone di 8 squadre miste di VV.F., Esercito, Protezione Civile Regionale con l’apporto di 9 operai forestali, muniti di motoseghe, che interverranno sui singoli focolai. Mediante l’utilizzo delle motoseghe si continuerà ad effettuare il taglio degli alberi sradicati dalla slavina per agevolare le operazioni di smassamento”. Anche se a quanto pare la seconda tagliafuoco che collega Colle dell’Orsa al Ciliegieto non è stata più completata dai soccorsi. Sembra che le macchine dell’esercito si siano fermate infatti a centocinquanta metri dal traguardo, probabilmente rassicurate dal fuoco domato e si siano trasferite al Poligono di tiro delle Marane. Circa i focolai attivi ancora ieri sul Colle delle Vacche il Com aggiunge che “la spessa coltre di materiale combustibile ammassatosi a seguito della slavina di qualche anno fa, non rende del tutto efficace l’operato dei Canadair”.
Proprio oggi che, in realtà, Dos e Com dovevano essere smantellati e tutti sarebbero dovuti tornare alla vita di ogni giorno. O quasi. Tra pochi minuti ci sarà un incontro al Com, che doveva essere quello di saluto, ma che sarà al contrario un confronto per far fronte ad una meergenza realmente mai rientrata.
Con l’incubo che la mano del piromane criminale torni a colpire anche nei paraggi, come avvenuto a Scanno ieri e a Roccaraso l’altro ieri.
INCENDIO ULTIMO ASSALTO,titolava il Germe,giorni fa. In una metanalisi dei risultati si può ben dire che l’assalto è fallito, il nemico ha respinto l’assalitore. Come dire che il fuoco è tornato in tutta la sua magnificenza. Alle ora 8:30 circa sono tornati in azione due Canadair che continuano a versare acqua. Ma se l’incendio riprende forza e vigore,nonostante i getti di acqua, c’è da chiedersi cosa è che non va. Alcuni dicono che ci sono una grossa quantità di aghi di pini ed un sottobosco pieno di tronchi rinsecchiti e quant’altro. Allora perché quando le fiamme erano scomparse e vi erano solo pochi focolai esanimi non si è provveduto ad usare “le truppe” di terra,intendasi pompieri,forestali,volontari vari, superalpini, protezione civile etc.per soffocarli da terra? Quei posti erano accessibili ancorché con qualche difficoltà superabile da persone che fanno quel mestiere. Invece no, si sperava che i focolaietti restassero inoffensivi e si spegnessero man mano.Invece no ed il risultato è ora una montagna,tra Colle Vacche e Rocaccasale che pullula di focolai con annesso incendio vero e proprio sul versante di Rcsale.