Mentre il figlio Boris era alle prese con il parlamento inglese per far approvare il nuovo accordo raggiunto con la delegazione dell’Unione Europea guidata da Michel Barnier, suo padre Stanley si aggirava nei territori più battuti dall’orso bruno marsicano. Di chi stiamo parlando? Di Boris e Stanley Johnson, il primo è il premier inglese succeduto a Teresa May nel traghettare la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea, il secondo è suo padre, giornalista e scrittore, in visita in Abruzzo grazie a Rewilding Apennines – fondazione che si occupa della conservazione e promozione della natura – per scoprire i luoghi dell’orso e il rapporto suo con le popolazioni locali.
Stanley Johnson è rimasto colpito ed estasiato dai panorami e dai paesaggi incontrati. Il suo breve viaggio, dal 18 al 20 ottobre, servirà alla pubblicazione di un suo articolo sull’attività di Rewilding Apennines e della Bear Smart Community Genzana, vero esempio di convivenza fra il plantigrado e gli abitanti locali. Dopo una prima visita nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Johnson si è diretto a Pettorano, passando per Passo Godi e Scanno, dove è rimasto molto colpito dal suo lago e dalle Gole del Sagittario, spiega Mario Cipollone team leader di Rewilding Apennines.
A Pettorano sul Gizio Johnson ha visitato parte delle aree attrezzate della Riserva del Genzana e poi si è avventurato per uno dei sentieri più battuti dell’area, quello delle Pendici, riscendendo per l’antica via Napoleonica. Qui, accompagnato dal presidente della cooperativa Valleluna, Mario Finocchi, Johnson ha potuto rintracciare diversi segni della presenza dell’orso e del lupo. Spiega Finocchi: “Stanley è rimasto colpito della grande presenza di tracce di lupo e orso, in particolare feci e rami rotti degli alberi da frutto. È rimasto molto affascinato dal fatto che l’orso si sia così velocemente spostato da un’area centrale come quella del Pnalm dove vive da sempre ad un’area prima considerata periferica come quella del Genzana, ma che oggi con la grande presenza di orsi risulta essere assolutamente centrale”.
“Questo progetto è tremendamente importante non solo per l’Abruzzo, per l’Italia, per l’Europa, ma posso dire anche per l’intero mondo – ha detto Johnson – ciò che avete qui è una popolazione di orso bruno marsicano, della specie europea, la cui valenza è riconosciuta dall’Iucn (international union conservation of nature). Sessanta esemplari che sopravvivono, ma che in realtà hanno bisogno di più spazio per essere protetti dalle trappole e dai pericoli, compresi quelli umani. La buona notizia è che qui ci sono associazioni come Salviamo l’orso che fanno attività di sensibilizzazione sulla popolazione locale e che spiegano alla gente cosa significa avere questo patrimonio. E ancora, ad esempio, mettere dei segnali riflettenti lungo la strada per fermare gli animali che attraversano nel momento sbagliato, barriere acustiche, recinti elettrici, barriere per proteggere la popolazione e l’importante lavoro con le autorità locali per le compensazioni”.
Ancora una volta l’orso bruno marsicano, risulta essere il bene più prezioso del quadrante Sud della Valle Peligna. Chi non ne è pienamente consapevole è sicuramente parte della popolazione che è ancora alle prime esperienze con la presenza del plantigrado e ne rimane molto spesso spaventata. Non bisogna dimenticare però che molto spesso l’orso è attratto in paese per via di alcuni comportamenti errati da parte dei cittadini, oltre che talvolta per alcuni suoi comportamenti troppo confidenziali che comunque possono essere limitati grazie alla collaborazione di cittadini ed enti. Quello che è più importante in questo momento è sicuramente la salvaguardia della specie e se vogliamo anche la capacità delle popolazioni locali di trasformare la presenza dell’orso in un brand territoriale, basta vedere cosa accade soltanto a pochi chilometri di distanza, nel territorio del Parco d’Abruzzo, dove nei weekend d’estate si fa letteralmente fatica ad entrare.
Johnson che proveniva dalla Puglia, è ripartito il 20 ottobre alla volta di Roma per poi volare in Giordania. Chissà come si è sentito in questo suo viaggio, ora che il suo Paese è prossimo ad abbandonare l’Unione Europea, lui che è stato per diversi anni eurodeputato, europeista convinto ed ha collaborato anche con uno dei padri più nobili dell’Ue, Altiero Spinelli. In Abruzzo intanto, per la salvaguardia degli orsi si fanno passi da gigante, frutto dell’intensa collaborazione che parchi, riserve, carabinieri forestali e istituzioni hanno messo in campo negli ultimi anni. Forse a Stanley Johnson, dover abbandonare tutto questo in fondo – e nonostante il figlio – un po’ dispiace: “Questo è un giorno straordinario perché è anche il giorno di Londra in cui mio figlio maggiore Boris – aggiunge papà Johnson – ha finalmente presentato al parlamento britannico le condizioni di uscita concordate per la Gran Bretagna. Non dimenticherò mai che in questo particolare giorno ho avuto la possibilità di lavorare su per le montagne, non abbiamo visto alcun orso ma abbiamo visto molti escrementi e graffi dell’orso e se sei come me, appassionato di natura, vedere escrementi di orsi e graffi è abbastanza”.
Savino Monterisi
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