Tra di loro, probabilmente, ci sono anche quelli che criticavano l’assalto ai supermercati fatto dai lombardi all’indomani della dichiarazione di zona rossa nel proprio territorio e ancora chi dava degli irresponsabili a chi l’altra notte è fuggito da quelle regioni per tornare a casa.
La paura e il panico, però, non conoscono evidentemente confini e memoria, perché ieri sera, dopo l’annuncio da parte del Consiglio dei ministri del nuovo decreto con il quale si equipara tutto il Paese alle zone rosse, si è scatenata anche in Valle Peligna la corsa all’approvvigionamento. In particolare centinaia di persone hanno preso d’assalto il Carrefour in località Valletta a Pratola Peligna, l’unico nella zona a fare servizio ventiquattro ore su ventiquattro. Una coda imbarazzante davanti alle porte del supermercato, anche e soprattutto in considerazione del fatto che, per quanto restrittive, le disposizioni del governo non implicano certo la sospensione della vendita dei beni di prima necessità.
In fila, tra l’altro, sono state notate anche diverse persone che risiedono notoriamente nelle ormai vecchie zone rosse e che in teoria, anzi secondo l’ordinanza regionale, non potrebbero mettere piede fuori per le prossime due settimane.
Anche l’Abruzzo, quindi, dalla mezzanotte di oggi diventa come il resto d’Italia, zona rossa. Questo comporterà ulteriori restrizioni per le attività commerciali e non.
Solo per fare qualche esempio: bar e ristoranti potranno restare aperti fino alle ore 18 e dovranno comunque garantire la distanza di sicurezza durante le aperture. Le pizzerie d’asporto potranno restare aperte anche dopo quell’orario, ma dovranno contingentare gli ingressi. Sono consentiti gli spostamenti solo per necessità, per rientrare al proprio domicilio o per comprovate motivazioni di lavoro. E’ vietato l’assembramento di persone negli spazi pubblici e privati, tant’è che molti sindaci hanno disposto la chiusura dei parchi gioco. Si potrà uscire, ma evitando luoghi affollati.
Sospese tutte le attività sportive di competizione, con la possibilità di tenere gli allenamenti a porte chiuse e rispettando le misure di sicurezza. Misure che dovranno essere garantite anche in tutte le attività commerciali e professionali: per questo si attendono chiarimenti in merito alla possibilità di far esercitare l’attività come dentisti che per forza di cose richiedono una distanza inferiore ad un metro tra medico e paziente. L’ingresso nella zona rossa prevede, nell’altra faccia della medaglia, anche la possibilità di accedere alle agevolazioni fiscali e finanziarie che il governo sta definendo in queste ore e che dovrebbero essere rese note domani. Si parla della sospensione dei mutui e della cassa integrazione in deroga anche per le attività con meno di quindici dipendenti.
Di seguito un decalogo comprtamentale utile:
E così basta uno che sia inconsapevolmente positivo e se ne infettano molti altri, e sta’ catena non si spezza mai. Attenti che per non prendersi il virus, con sicurezza, serve una distanza di almeno 4 metri (medici Cina docet). Stiamo tutti a casa o almeno evitiamo gli assembramenti, mangiamo poco, approfittiamone per fare una dieta disintossicante. Con tutte ‘ste schifezze che ci vendono.
Magari leggiamoci un bel libro, ne consiglio uno che può servire a motivarci, dal titolo: “ Niente teste di Caxxo” edito da Mondatori di James Kerr.
Assaltare i supermercati è da irresponsabili…se una persona è positiva infetta anche gli altri. Perché da come ho visto, nessuno rispetta la distanza di sicurezza.