Nessuna illegittimità dei decreti con cui il ministero dell’Ambiente, di concerto con il ministero della Cultura, aveva espresso giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del maxi progetto per la velocizzazione della linea ferroviaria Roma–Pescara.
A ribadirlo è il Tar Lazio chiamato a pronunciarsi sul ricorso presentato dal comitato ComFerr che unitamente a sessanta tra cittadini e proprietari di terreni e abitazioni nelle zone interessate dai primi due lotti del raddoppio ferroviario, aveva contestato il giudizio di compatibilità ambientale per le tratte Interporto–Manoppello e Manoppello–Scafa. Un ricorso che ha visto anche la Regione Abruzzo a fianco dei ricorrenti avverso Italferr e Rete Ferroviaria Italiana ma che, stando all’ultima pronuncia giurisdizionale, non fermerà l’ultima fase di assegnazione degli appalti.
Già recapitate infatti le lettere di esproprio dei terreni interessati dalla realizzazione dei due lotti, tratte contestate in quanto ritenute dai ricorrenti frutto di un frazionamento artificioso dell’opera pubblica giudicata senza “una valutazione unitaria e completa dell’impatto ambientale”. Di diverso avviso il Tar Lazio per il quale il ricorrente “non ha allegato in concreto ragioni e circostanze specifiche che renderebbero l’esame separato di singole tratte, in sede di valutazione di impatto ambientale, meno probabile e meno attendibile” con la conseguenza che l’opera “non è da ritenersi artificiosamente frazionata, ma fin dal principio concepita e poi progettata secondo un’articolazione in tratte ciascuna delle quali conserva una sua specificità e autonomia”.
Come quelle oggetto di contestazione che, presentando i “criteri di un’opera lineare”, a ragione possono essere oggetto di autonoma valutazione rispetto agli altri lotti “senza pregiudicare l’apprezzamento degli impatti complessivi”. Via libera dunque al raddoppio ferroviario che, dopo il ricorso del Comune di Chieti respinto dallo stesso Tar lo scorso novembre, continua a destare preoccupazioni con il ComFerr che chiede lo spostamento dei binari e con le amministrazioni pubbliche che chiedono a RFI anche interventi di riqualificazione urbana. Resta il nodo sui fondi, quei 7,8 miliardi di euro che stralciati dai capitoli del PNRR, la Regione garantisce di trovare per la velocizzazione della linea ferroviaria Roma–Pescara.
Ma come sarebbe a dire “velocizzare la Roma-Pescara”??
Qua sono impazziti tutti!
C’è solo un’opera da fare, subito e senza tante storie, se veramente si vuole lo sviluppo dell’Abruzzo, delle aree interne e dell’Italia tutta: L’ALTA VELOCITÀ ROMA-L’AQUILA-PESCARA, quasi tutta da realizzare in rilievo (ossia viadotti) o ancor più con lunghe gallerie, vista la conformazione e l’orografia dei territori attraversati (in particolare il Gran Sasso).
Gli Abruzzesi, uniti ed inferociti, dovrebbero opporsi a soluzioni che, ancora una volta, ignorino e umilino la città più prestigiosa e vitale della Regione, ossia il loro capoluogo regionale!
Altro che scornarsi per il secondo binario a Chieti: pazzesco! Semplicemente PAZZESCO!
Si si, giusto, anzi suggerirei di dirottare tutti i 200 miliardi del pnrr esclusivamente per togliere il “capoluogo” dal suo splendido isolamento.
Mingaver, si faccia dare una benedizione..
bene,i numeri che dicono,attuali fruitori,merci incluse?Possibili potenziali utenti/passeggeri/merci? Numeri popolazione ? Quali i benefici di cui gli Interessi generali? Risaputa l’illogicita’/irrazionalita’/follia delle inutili opere pubbliche quindi ,di sviluppo c’e’ poco,meglio nulla,i denari pubblici solo per dare a credere,di efficace,adeguato,valido,
conveniente,vantaggioso,idoneo,proficuo,positivo di cui gli interessi dei “Contribuenti/Finanziatori” non c’e’ niente,nessuna impresa privata finanzierebbe l’opera ,le ragioni ? I benefici-ritorni economici,piu’ semplice : non esistono i potenziali viaggiatori/clienti/trasporto in generale,altro che velocizzazione/progresso,spot pubblicitari per sudditi creduloni,e basta,o no?
Non si farà mai i fondi sono volati in altre regioni si perde tempo e Basta, con un autobus si arriva a Roma in 2 ore …
Tutti quelli che nominano sempre gli autobus sono sempre della costa. Nessuno capisce che la velocizzazione non serve solo ad avvicinare le due coste, ma anche a “ravvivare” i territori del centro Abruzzo permettendo a molto lavoratori o studenti universitari di viaggiare senza dover prendere una casa in affitto.
… ad oggi, dopo le 19:00, se non ci fossero le corse di PRONTOBUS , ( meglio chiamarlo SAN PRONTOBUS), quale altra soluzione avremmo noi Peligni, lavoratori o studenti, di ritornare a casa?
Di contro per Avezzano, e solo per Avezzano non proseguendo per Sulmona/Pescara, ci sono le seguenti corse: 19:15 – 20:10 – 20:50 – 22:00.
Di cosa stiamo parlando?
Almeno una delle due corse 20:10 o 20:50, potrebbe proseguire per Sulmona e Pescara e sostituire la corsa da Sulmona per Pescara delle 21:34?
È troppo complicato per RFI ?
E i nostri rappresentanti politici… di centro, di sinistra, di destra, di lato, giallo stellati… tutti insieme, almeno per questa giusta causa, perché non battono i pugni sui tavoli Istituzionali?
Non vado più a votare… e non ci andrò… non mi rendo complice con il mio voto dell’indifferenza verso il nostro territorio.
Al loro bla bla bla…e alla befana… non ci ho mai creduto.
Troppo intelligente. Non si farà mai!
Basta prendere un treno o un bus a quell’ora per capire perché non lo fanno,
Li avete mai presi? Evidentemente da come scrivete no. Questo il limite di Sulmona parla gente che non sa di cosa parla