Sarà un anniversario, giovedì prossimo, senza grandi speranze quello della chiusura della sede dell’Agenzia di promozione culturale di Sulmona, chiusa il 16 maggio del 2017 a seguito dei rilievi di vulnerabilità sismica e statici fatti sulla struttura.
Le promesse di tornare in piazza Venezuela entro due anni (ovvero ora) sono destinate infatti ad essere grossolanamente smentite dai fatti, perché oggi l’assessore regionale al Patrimonio, Guido Liris, in risposta all’interpellanza presentata dal grillino Giorgio Fedele, ha fatto capire che le porte di palazzo Portoghesi non si apriranno prima di tre anni e mezzo. E la sua, in verità, è una previsione ottimistica.
La giunta Marsilio, infatti, ha deciso di seguire il sentiero tracciato dal suo predecessore, che è un sentiero impervio perché prevede, per finanziare i lavori di messa in sicurezza, la vendita all’asta dell’immobile ex Arssa di via Sella. Un milione di euro circa che servirà per gli interventi necessari.
Una vendita, però, tutt’altro che certa e per capirlo basta vedere l’andamento delle alienazioni immobiliari fatte dal Comune negli ultimi anni. Tant’è che Fedele aveva chiesto di trovare invece fonti di finanziamento alternative, per evitare che palazzo Portoghesi restasse nell’abbandono.
“La procedura di vendita è in fase avanzata e per questo la seguiremo – ha detto Liris – entro un mese sarà fatta la ricognizione del patrimonio alienabile della Regione e dopo procederemo all’indizione dell’asta pubblica per la vendita. Una volta incassato il milione di euro, quindi, daremo l’incarico per la progettazione e faremo la gara per i lavori che dureranno secondo gli uffici un anno. I tempi burocratici per arrivare all’affidamento sono stimati in circa due anni e mezzo, sempre se l’asta avrà successo”.
Per la sede di piazza Venezuela è una sorta di condanna a morte, per evitare la quale anche il “piano B” della Regione è tutt’altro che rassicurante: “Se ci dovessimo accorgere che i tempi si stanno allungando – ha aggiunto l’assessore regionale – allora cercheremo di trovare altre fonti di finanziamento, consapevoli però che c’è una scala di priorità sulla messa in sicurezza del patrimonio regionale che è abbastanza complessa”.
Intanto i circa 10mila libri che sono ancora in piazza Venezuela (il 40% del patrimonio) rischiano di marcire, perché, come sottolineato dallo stesso Liris, “non sono previste opere di manutenzione ordinaria – ha aggiunto – perché in vista dei lavori sarebbero antieconomiche”. Ma dentro le “torri” di piazza Venezuela ci sono già forti infiltrazioni d’acqua.
“Voglio invitare l’assessore Liris e tutta la maggioranza a smettere di parlare di cultura – commenta Giorgio Fedele -, come successo per tutta la campagna elettorale, ma a fare cultura. Vorrei conoscere l’opinione dei consiglieri di maggioranza sulmonesi Scoccia e La Porta al riguardo e se sono concordi con la posizione presa. Io continuerò a chiedere conto alla Giunta e a informare i cittadini, che non meritano di subire un’altra beffa dopo quanto accaduto con la giunta D’Alfonso. Sta alla sensibilità di ognuno di noi dare giudizi sulla vicenda, ma io ritengo che ci troviamo davanti a un’occasione persa”.
Dopo 5 anni il nulla cosmico. I nostri rappresentanti che dicono?