Sulla querelle sorta intorno alle vicende di Palazzo Portoghesi interviene la consigliera comunale Teresa Nannarone per ricordare ai chi ha innescato “uno scontro politico sulla primazia in proposito” i fatti che oggi hanno portato altri ad intervenire su un tema sollevato dalla stessa Nannarone nello scorso mese di maggio.
“Ricordo a tutti – spiega la consigliera comunale – che con deliberazione del consiglio comunale del 31 maggio scorso il sindaco accoglieva un ordine del giorno promosso dalla sottoscritta che impegnava sindaco e giunta a verificare l’attività svolta dalla Regione in merito alla situazione di Palazzo Portoghesi oltre a sollecitare una risoluzione del problema che ne aveva determinato la chiusura; ivi compresa una nuova verifica della vulnerabilità sismica”.
“Dov’era Verrecchia e dov’erano i Fratelli e le Sorelle d’Italia?” domanda Teresa Nannarone che da destra come da sinistra si aspettava un confronto su altri temi, da quello della sanità, a quello del lavoro e dell’ambiente. “E invece si apre una querelle su un tema portato avanti da me a maggio”, esempio di una campagna elettorale “inqualificabile poiché affollata di interventi inappropriati per posizionare se stessi”.
“Un brutto segnale” per la Nannarone preoccupata per una campagna elettorale portata avanti “senza idee né memoria”, dove i protagonisti sembrano più impegnati a “litigare sul nulla che a risolvere i problemi veri del territorio ormai quasi insormontabili”.
Una vicenda che assume sempre più “un aspetto tragicomico”, commentano i vertici del Movimento 5 Stelle Sulmona. I grillini, in riferimento alla difesa di Verrecchia da parte di Masci, parlano manovra strumentale, propagandistica e superficiale.
“Probabilmente, Fratelli D’Italia Sulmona – incalzano i pentastellati – essendo impegnata in confronti serrati con i propri dirigenti provinciali e regionali per equilibri tutti interni al partito, oltre a non aver avuto modo di conoscere e leggere gli indirizzi del Governo Regionale a guida Marsilio per la soluzione della vicenda di Palazzo Portoghesi a Sulmona, non ha avuto neanche la forza di esprimere per le prossime elezioni regionali un candidato maschile del Centro Abruzzo, tanto da sostenere l’ex Consigliere Regionale uscente Verrecchia originario della Marsica. Candidato che onestamente, non avendolo mai visto prima a Sulmona e mai sentito occuparsi durante il suo precedente mandato dei problemi della nostra città, ci permettiamo di diffidare”.
“È grave – concludono – che la riapertura di questo spazio fondamentale per l’aggregazione culturale nella nostra Città venga messa in subordine alla vendita di un immobile e non finanziata direttamente, chissà, forse selezionando meglio i contributi dati nell’ultima seduta del Consiglio Regionale, si sarebbero potute trovare le risorse necessarie”.
A pagarne le conseguenze resta la collettività privata di progetti per un futuro di sviluppo.
Una volta avevamo statisti sulle poltrone. Ora abbiamo gente che sembra uscita dal grande fratello. Che desolazione 😢
Che dire, peccato non essersi presentata alle regionali.
Su questo e rimarco su questo punto avrebbe certamente guadagnato punti, forse la medaglia e chissà se ci scappava anche la nomina a consigliere e chissà se non anche l’assessorato alla cultura.
Comunque ricorre più o meno la periodicità dei 5 anni anche in Comune (maggio 2017 la chiusura del CSC e maggio 2023 l’approvazione a maggioranza dell’odg).
Complimenti!
P.S.: Non mi è tanto chiaro il significato della parola “DIFENDE” nel titolo, ma forse si! 😉
Con la fine dei Partiti (a proposito, esiste ancora il PD a Sulmona?) è finito ovviamente anche il personale politico della cui formazione nello specifico non c’è più traccia. Da qui le castronerie che si sentono in questa stanca campagna elettorale. Tante e tali da spingere sempre più il cittadino elettore a disertare le urne e le persone politicamente più avvedute a rifugiarsi nel proprio privato. Ricordarsi oggi di Palazzo Portoghesi come ha fatto qualche candidato è un’offesa all’intelligenza del sulmonese medio e denota una mancanza di un pur minimo senso del pudore che la dice lunga su questa classe politica(?) che vorrebbe governarci..
L’ordine del giorno in politica è un pezzo di carta straccia,che, nel corso dei 5 anni a livello
di consessi nazionali o locali viene presentato su migliaia di argomenti.
A colei che crede,completamente a torto, di essere la prima donna della politica cittadina,aimè ormai non risponde più nessuno.
Benissimo ha fatto l’Avv. Masci ad interessare il consigliere Verrecchia che ha espresso pubblicamente il Suo fattivo impegno.
Smisurate ambizioni personali accompagnate da stonati e attempati megafoni producono il nulla cosmico per il territorio.
Gli altri non possono vantare nemmeno quel pezzo di carta straccia da cui parte l’iniziativa del sindaco di interessare i fratellini d’Italia e da questi sotto elezioni il signor verrecchia, i fatti non sono opinioni e la Nannarone può a differenza di altri esporre un fatto o meglio una prova, le piace o no ma questo è
Caro elettore l’impegno é fattivo quando produce fatti. Quando é solo dichiarato, si chiama “presa per il culo”.
E che qualcuno creda ancora a queste dichiarazioni, e al fatto che dopo 5 anni di governo regionale il Consigliere all’improvviso si accorga, guarda caso in campagna elettorale e perché gli ha fatto uno squillo Masci, del problema é semplicemente esilarante.
Questi sono i politici che meritiamo, e quando si votano gli amministratori solo perché promettono di trovare un posto di lavoro per il proprio figlio analfabeta, poi non ci si può meravigliare se le cose vanno come vanno.
https://www.ilgerme.it/apc-negato-laccesso-agli-atti-alla-bianchi-che-fa-sapere-riferiro-al-prefetto/
Apc, tempi lunghi per il rientro a palazzo Portoghesi
22 NOVEMBRE 2017
Ci vorrà un milione di euro e 18 mesi per definire la procedura per l’Agenzia di promozione culturale di Sulmona. È la dirigente Elena Marcantonio a spiegarlo al consiglio regionale. L’occasione è l’interrogazione presentata dal consigliere di opposizione, Gianni Chiodi, a proposito dell’Apc di Sulmona chiusa da un giorno all’altro senza nemmeno coinvolgere preventivamente il sindaco Annamaria Casini e per la quale, alla consigliera comunale di opposizione, Elisabetta Bianchi, è stato negato l’accesso agli atti per fare chiarezza. Insomma, per lei è intervenuto il suo collega di partito Chiodi chiedendo lumi in consiglio regionale.
La chiusura sarebbe derivata da una serie di sopralluoghi effettuati dai tecnici della protezione civile che a Sulmona hanno rilevato immediatamente “oggettivi elementi di criticità strutturali dell’edificio acclarati dalla successiva verifica in forma aggravata”. Insomma, l’instabilità dell’edificio sarebbe balzata subito agli occhi degli esperti, cosa che non è avvenuta per gli edifici gemelli di Avezzano e Vasto nei quali queste “criticità” non sono state rilevate e quindi non si è proseguito con approfondite verifiche sulla staticità. Ciò non assicurerebbe, comunque, sul vero stato di vulnerabilità degli stessi che, in mancanza di analisi approfondite come accaduto a Sulmona, resta un mistero.
“Il programma di verifiche che il servizio competente sta portando avanti – si legge nella risposta all’interrogazione -, tenuto conto delle risorse disponibili per tali finalità parametrate al numero significativo di immobili regionali sedi di uffici, pone quest’ultimo nella condizione di dover dare priorità agli immobili che presentano in maniera evidente ed ictu oculi problemi di vulnerabilità statica”.
Per Sulmona ora ci vorrà più di un anno per definire la procedura, se tutto va bene e in questi casi qualche dubbio sovviene, mentre la biblioteca è stata trasferita nei locali Inps dove, ci si sta lavorando, potrebbero finire ulteriori volumi anche se si è presa in considerazione anche la sede di via Pola del Ministero dello Sviluppo Economico e si stanno valutando altri locali per un auditorium.
Come Sulmona, infine, ha trovato la strada della chiusura anche la biblioteca di Chieti.
Simona Pace
Da allora ad oggi a nessun altro/a è venuta idea di fare interrogazioni? Perché solo ora?
Avanti, c’è posto!
Il 10 marzo ci sarà l’estrazione del fortunato vincitore!
Tutto chiaro:
Loro l’hanno chiuso, e sempre gli stessi loro, si lamentano perché non viene riaperto.
Ma come affermava allora il sempre “ Ottimo” Musichiere, con le chiacchiere non si ottiene nulla.
Tutti gli amministratori a chiedere soldi per le opere pubbliche, sempre più soldi, più girano i soldi e più gira la “ giostra” dello sperpero, delle progettazioni, delle consulenze, dei lavori affidati “ sotto soglia “.
Chiamarli “ Amichettali “ è riduttivo.
Manca il lavoro, stiamo lentamente spegnendoci in questa “ Valle della morte”.
E continuano solo a parlare, riparlare e straparlare.