Palazzetto inagibile, salta il concerto della PFM

L’annuncio su Facebook è scritto anche in inglese, perché la Pfm (Premiata Forneria Marconi) mai come questa volta ha preparato un tour internazionale, con l’ultimo album (Emotional Tattoos), che esce a 14 anni dall’altro inedito, pubblicato in italiano e in inglese.
Sulmona doveva essere l’ultima tappa, il prossimo 23 maggio, di questa avventura che partirà da Milano il 2 marzo e attraverserà tutto il mondo: dall’Argentina, al Brasile, al Cile, al Perù, agli Stati Uniti.
Un regalo che Franz Di Cioccio, fondatore e leader della storica band, voleva fare alla sua Valle d’origine (Di Cioccio è di Pratola), ma che ha dovuto cancellare o meglio spostare in quel di Pescara (il 21 maggio).
Come si legge dal post sul profilo ufficiale della band e come aveva già annunciato Il Germe, infatti, il palazzetto dello sport di Sulmona ha un problema di agibilità. Mancanza del certificato incendi e sicurezza, scaduto e soprattutto non facilmente rinnovabile, visto lo stato di abbandono della struttura.
E così “for a problem of praticability of the venue in Sulmona”, la Pfm e l’organizzatore dell’evento, Vincenzo Bisestile, hanno annullato la data peligna per sostituirla con quella di Pescara.
“L’amministrazione ci ha detto che per maggio la questione del palazzetto poteva essere probabilmente risolta – spiega Vincenzo Bisestile – ma non è stata in grado di assicurarcelo. Noi non potevamo rischiare, questo tipo di eventi non si organizzano in pochi giorni, c’è una macchina molto complessa, per cui siamo stati costretti a scegliere un’altra location e un’altra città”.
Un’occasione persa e soprattutto una bruttissima figura, anche perché erano già centinaia le prenotazioni per la tappa peligna.
A Sulmona restano così solo le polemiche e i disagi, a partire da quelli delle società sportive che, con la neve tutta intorno, dovranno fare allenamento, tra le altre cose, con i riscaldamenti spenti come da prescrizioni del Comune.
Che solo a leggerli, quei divieti, vengono i brividi. E non solo per il freddo.
Insomma la musica non cambia, ovvero è sempre la stessa: quella di un’imbarazzante città silente.