Ovidio, Mecenate e i calendari

“L’Amore per la propria Terra fa fare cose che gli Uomini non osano immaginare” con questa frase “il mecenate” (così si definisce) Fabio Spinosa Pingue, imprenditore e presidente della Dmc (quella che dovrebbe gestire, tra gli altri, i fondi della legge sul Bimillenario), ha lanciato il nuovo gadget dedicato ad Ovidio.
Un calendario perpetuo che ritrae il logo ufficiale del Bimillenario e che reca in basso la scritta pubblicitaria “Conad”.
“Il Bimillenario di Ovidio è anche una straordinaria occasione di promozione e valorizzazione del territorio, dell’intera comunità peligna” sottolinea Fabio Spinosa Pingue, responsabile del Gruppo, in un comunicato diramato dalla cooperativa Omnia (quella che doveva ricevere dal Comune 30mila euro per promuovere il Bimillenario e che poi invece si è accontentata di far assumere nello staff del sindaco uno dei suoi soci fondatori) – PingueConad continua dunque a fare la propria parte per contribuire a  far conoscere, utilizzando i propri network di appartenenza, le proprie relazioni, i social dell’azienda e le migliaia di persone che quotidianamente ci scelgono, le bellezze naturali, culturali, architettoniche di Sulmona e della Valle Peligna”.
Tutto bene e nobile, se non fosse per il fatto che il calendario perpetuo, realizzato in 198 pezzi, non è gratuito, ma costa 20 euro “che è il costo di realizzazione del gadget” tiene a precisare Pingue. Come dire: noi non ci guadagnamo, se non in pubblicità.
Perché insomma c’è da capire chi pubblicizza cosa, se cioè è il marchio di Ovidio ad essere “sfruttato” o a beneficiare della trovata. Tanto più che il calendario utilizza un logo selezionato da un avviso pubblico (e premiato dal Comune con 500 euro) realizzato dal designer Gaudenzio Ciotti, già “prezioso consulente dello stesso Gruppo Pingue”.
Tutto bene e nobile, persino che un imprenditore, legittimamente, colga un’occasione ghiotta (è questo che fanno gli imprenditori) per promuovere la sua azienda e la sua merce, ma oltre Ovidio, del periodo augusteo, non scomodiamo anche Gaio Cilnio Mecenate.