Otto candeline spente e chissà quante altre su cui soffiare da qui ai prossimi anni. Un “compleanno” che rischia di passare nell’anonimato. Vuoi perché a breve le note di “Piano Piano per Sulmona” ammalieranno come quelle degli incantatori di serpenti. Vuoi perché il tempo trasforma l’inusuale in abitudine, in qualcosa di ordinario. Come le transenne che dal 16 agosto 2016 sono stanziate davanti a parte della facciata del Complesso della SS. Annunziata.
Oramai i sulmonesi ci hanno fatto l’occhio. Quasi fosse un arredo urbano che da anni è parte integrante del quadro storico del centro ovidiano. Da quell’infausta scossa che mosse e distrusse il Centro Italia. A Sulmona più che i calcinacci caddero dal cielo le transenne. Colpa di quel concio di gronda pericolante che pende quasi fosse la spada di Damocle. Minaccia presente ma mai disinnescata. Il motivo, però, resta oscuro. Perché i soldi (un milione e mezzo di euro), per intervenire su uno dei luoghi simbolo di Sulmona, ci sono. Il Cipe, già nel 2017, aveva deliberato i fondi per la messa in sicurezza dell’edificio. Finanziamenti programmati anche nel piano delle opere pubbliche della soprintendenza 2018-2020, ma mai utilizzati nel corso degli anni.
I lavori sarebbero da fare anzitutto sulla parete del palazzo storico, in quanto persiste da anni un distacco. Un pericolo accertato anche dai vigili del fuoco, che senza interventi ,quantomeno precauzionali, potrebbe far venir giù parte della facciata dell’ex Ospedale Civile sulmonese. Con o senza transenne.
Qualcosa però, ora, sembra muoversi: il progetto definitivo presentato dall’ingegnere Michele Tataseo ha ricevuto finalmente il via libera dalla soprintendenza e a settembre dovrebbe essere presentato il progetto esecutivo. Passaggio prodromico per l’affidamento e lo svolgimento dei lavori. Sperando non ci vogliano altri otto anni.
Storie di ordinaria sulmonesita’.
Mamma meee, ma stemm miss, sulmontini ormai cecati