
Il Conaratos va alla carica contro Alessandro Grimaldi, fresco presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia dell’Aquila. A far infuriare il Comitato di rappresentanza e tutela degli operatori sanitari sono le parole rilasciate da Grimaldi, in un’intervista alla testata Abruzzoweb, in merito al deficit che attanaglia la sanità abruzzese. Il presidente dell’Ordine dei medici della Provincia dell’Aquila aveva rilasciato dichiarazioni forti sugli ospedale di Sulmona e Castel di Sangro. “Nella mia Asl – spiegava Grimaldi – basterebbe smantellare gli ospedali di Castel di Sangro e di Sulmona, dove lavorano eccezionali professionisti che ogni giorno si sacrificano, ma solo ospedali che, conti alla mano, per come sono strutturati, costano molto di più di quanto producono in termini di prestazioni erogate. E così i conti tornerebbero, il deficit sarebbe ampiamente risanato. Ma sarebbe una decisione del tutto non condivisibile perché sguarnirebbe interi territori del loro presidio sanitario. E sarebbe una scelta che dovrebbe fare la politica, assumendosi le proprie responsabilità”.
Parole indigeste, che il Conaratos aveva già commentato con disappunto e indignazione a inizio marzo. Oggi, il Comitato è tornato alla carica con una nota indirizzata ai vertici della giunta regionale, ai sindaci dell’Aquila e Castel di Sangro, al Commissario di Sulmona e al direttore generale della Asl1, Ferdinando Romano.
“Il rumoroso silenzio – scrive il Comitato – finora riservato dal Grimaldi alla nostra reprimenda potrebbe indurci a sospettare che quanto da lui denunciato non sia in effetti farina del suo sacco, quanto piuttosto l’eco, o meglio, il megafono di chi potrebbe avere interesse a far credere, suo tramite, che il disastro finanziario che sta soffocando la sanità provinciale sarebbe causato dalle inefficienze dei Presidi di Sulmona e di Castel di Sangro piuttosto che da mala gestio o da incompetenza o da logiche politico-gestionali asservite ad appetiti politici ai quali sta più a cuore soddisfare – a scapito delle popolazioni periferiche – esigenze partigiane e di schieramento localizzate nei centri di potere provinciali o regionali, piuttosto che sostenere le disagiate realtà territoriali dell’Abruzzo interno e della montagna, nonché incentivando e premiando (come fanno le regioni subalpine) le competenze, le professionalità, le sane proposte di miglioramento della qualità dei servizi e di eliminazione degli sprechi collegati anche ad assunzioni, conferimento di incarichi, discutibili premialità, di cui potremo dare documentazione in caso di necessità”.
“Ancor peggio – conclude il presidente, Antonio Santilli – sarebbe sospettare che superiori livelli di potere hanno interesse a depotenziare le strutture e l’assistenza sanitaria dell’intero Centro Abruzzo per consentire il ripiano del mostruoso disavanzo della ASL 1 Abruzzo che, ne siamo convinti, non potrà trovare ospitalità, in termini di pareggio tra entrate ed uscite, nel bilancio di esercizio dell’anno corrente, tanto da indurci a credere che difficilmente il Direttore della UOC Bilancio e Risorse Finanziarie se la sentirà di certificare con la propria firma un documento contabile che non presenti un vistoso disavanzo. Non neghiamo il nostro interesse a qualche commento che provenga anche dalla Regione Abruzzo a sostegno di quella “unità di intenti” che le recenti cronache di stampa accreditano alle forze di maggioranza, fermo restando il nostro interesse (a questo punto) a promuovere referendum per il distacco dei Comuni dell’Area Peligna ed Alto Sangro dalla Provincia dell’Aquila per confluire nell’Area provinciale di Pescara, in cui potranno esprimere quelle capacità, quelle doti di efficienza e di efficacia che il Grimaldi o chi per lui stanno negando”.
Quindi gli ospedali hanno ragione di esistere solo in base a quanto rendono e non come servizio per la comunità?
Il dio denaro ci sta distruggendo. È così per la sanità, i trasporti, le scuole.
Poveri noi🤦♀️
Completamente d’accordo. Invece di trovare soluzioni per questo “divario” la soluzione sarebbe eliminare due ospedali. E questa è gente che ha ruoli importanti. Ho detto tutto.
Questa situazione è anche figlia dell’entrata in vigore dell’autonomia differenziata che non ha fatto altro che aumentare il divario tra regioni ricche e povere. Questi sono i risultati
Ecco, continuate a votare per quelli che vogliono l’autonomia differenziata.
Ma poi non vi lamentate se ci saranno, per gli abruzzesi, ulteriori tagli, carenze, ridimensionamenti e quindi maggiori spese e sacrifici da affrontare .
E Marsilio vuole zlzare l’irpef regionale. Cose da pazzi…
Sulmona e l’Alto Sangro dovrebbero fare provincia a sè,staccandosi dalla provincia dell’Aquila.Tutto l’ambito meridionale d’Abruzzo nulla ha a che vedere con la suddetta provincia aquilana,diverse sono le esigenze dei 2 territori e diversi gli intenti rispetto alle mire della provincia,troppo “lontana” dal territorio abruzzese meridionale.Tutta la zona dei Parchi,Maiella e Pnalm,meriterebbe un’attenzione diversa da parte della Provincia e della Regione che invece stanno in tutti i modi cercando di isolarla,ora anche con la minaccia riguardante gli ospedali di Sulmona e Castel di Sangro.Non sono questi la causa del gravissimo disavanzo della sanità regionale,quanto piuttosto il risultato delle politiche sbagliate del governo Marsilio,che è stato pure riconfermato,pensate un pò, l’anno scorso,prima che venisse alla luce il caso del grosso deficit.Andassero piuttosto a controllare gli “aiuti” accordati alle cliniche private a quilane e della Marsica,da cui è arrivato il grosso dei voti per Marsilio.E poi vedremo.
Una buona gestione prevede in primis il taglio dei tanti sprechi e poi una spesa oculata, non il taglio dei servizi
Qualcuno potrebbe ricordarmi quanti rappresentanti del territorio abbiamo nel governo regionale? Purtroppo soffro di “scordarella”
Qualche voce di politici/che rappresentati del territorio, che si alzi in difesa della sanità in Valle Peligna?
Si ode solo un assordante silenzio…
Come al solito, sulle cose importanti…
Ma da queste parti basta poco, mance e sagre.
E si vede da come siamo ridotti…
Così il Sig Alessandro Grimaldi dimostra che NON rappresenta la provincia ma solo la città dell’aquila. dimissioni subito! Vergogna
Scusate cittadini siamo impegnate con i selfy. Amara realtà.