
Trasferimenti improvvisati, nonostante il lungo periodo a disposizione per prepararli, contando che l’ala vecchia dell’ospedale è stata dichiarata inagibile dal 2009 e che Sulmona ha un nuovo ospedale ormai da qualche anno.
La denuncia del coordinamento dei medici Uil arriva direttamente sulla scrivania del direttore generale e del direttore sanitario della Asl e punta dritto il dito contro la direzione sanitaria di presidio, ovvero l’ormai quasi pensionato Tonio Di Biase, “che nell’ospedale di Sulmona è riuscita fino ad ora a fare soltanto numerosi e spesso insanabili danni a nocumento degli operatori e dei pazienti”.
“Il direttore sanitario di presidio, preposto ad organizzare ed individuare gli spazi fisici ove garantire prestazioni sanitarie idonee e sicure per pazienti e operatori – scrive Gianna Tollis della Uil -, in maniera almeno superficiale ha disposto i trasferimenti delle attività diurne ambulatoriali. Perciò la ginecologia ha ricevuto l’ordine di trasferimento presso i locali dell’ex diabetologia (sempre ala vecchia ma primo piano), in stanze non fornite dei normali livelli di sicurezza (ossigeno, riscaldamenti, prese elettriche a norma), di igiene e decenza. Allo steso modo la Uosd di oculistica dovrà spostarsi nell’ex reparto di Chirurgia dell’ala Bolino che, però, non è stato adeguato alle esigenze di un servizio di Oculistica che, per esempio, necessita di lavandini nelle stanze e di un impianto elettrico particolare utilizzando quotidianamente numerose attrezzature. L’Oncologia – continua la Uil – si sta trasferendo in fretta e furia negli spazi che precedentemente ospitavano l’Utic senza che siano garantiti i presidi necessari alla preparazione di farmaci oncologici (cappa, ad esempio) e all’assistenza di questo particolare tipo di pazienti. Per l’Endoscopia digestiva non è stata ancora trovata una sistemazione”.
La Uil auspica un intervento immediato, lamentando come di tempo a disposizione per preparare i trasferimenti ce ne sia stato in abbondanza e di come la direzione di presidio non abbia mai lavorato in armonia, anzi si sia spesso contrapposta, agli operatori.
“Con la presente – conclude il sindacato – si declina ogni responsabilità da parte degli operatori per eventuali inefficienze derivanti dalla pessima gestione”.
La prima causa della distruzione del nosocomio peligno. Speriamo sia finita.