Seguire le orme di Giulianova, e quindi rivedere la classificazione ad ospedale di primo livello, e chiarire la responsabilità degli operatori sanitari del territorio “che, durante il Consiglio Comunale, sembrano essere gli unici responsabili della catastrofe sanitaria della Valle”. È quanto chiede la Cisl Sanità, all’indomani del Consiglio comunale nel quale è intervenuto il manager Asl 1 Rinaldo Tordera, che torna a battere sulla possibilità di evitare il declassamento dell’SS. Annunziata. “A detta del Manager, Ospedale di Base o Ospedale di I Livello sono solo etichette di scarso significato; noi riteniamo, invece, che si tratti di valutazioni sostanziali che, se operate oggi, preserveranno il nostro territorio da ulteriore impoverimento e gli permetteranno di non dipendere da l’una o l’altra legislatura”.
Differenze che saltano all’occhio soprattutto se si fa qualche conto. “I dati in nostro possesso- spiegano per il sindacato Gianna Tollis e Mauro Incorvati-, inoltre, ci consentono di affermare con certezza che l’Ospedale di oggi non è affatto uguale a quello di cinque anni fa, come ha affermato reiteratamente il Direttore Generale. Molte Unità Operative Complesse sono state declassate, il personale che è andato via per vari motivi, non è stato mai rimpiazzato completamente, solo le apparecchiature sono le stesse, perchè mai aggiornate.
Circa le responsabilità, quelle che secondo Tordera sono proprie degli operatori sanitari, la Cisl risponde ricordando i “notevoli sacrifici hanno fatto in modo che i servizi non si fermassero anche se in grave carenza di personale, che i Reparti di degenza funzionassero al meglio, che la macchina amministrativa continuasse a camminare”.
Non è un periodo facile, insomma, per gli operatori, tra i quali ci sono alcuni direttori U.O. sanzionati dall’ispettorato del lavoro poiché in carenza di organico dovuto, però, a richieste rimaste inevase da parte degli organi più in alto; così come le attrezzature per le quali quasi nessuna richiesta è stata accordata. Sono questi lavoratori che chiedono, quindi, che il proprio lavoro e competenze vengano valorizzate attraverso “apparecchiature di nuova generazione, personale quantitativamente adeguato, una Sanità territoriale che funzioni, corsi di aggiornamento o periodi di training presso Presidi più attrezzati”. L’auspicio è quello di un “ragionamento unitario” tra istituzioni, politica, sindacati e parti sociali esclusivamente a favore del bene collettivo.
S.P.
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