Il punto di svolta sarà l’apertura del nuovo ospedale, ne sono convinti tanto il manager Asl Rinaldo Tordera, che l’assessore regionale Silvio Paolucci, oggi entrambi ospiti del Pd in un incontro al Gran Caffè. Anche perché per quella data, che però resta fissata ad un settembre incerto, sarà finalmente approvato (“entro metà luglio” assicura Paolucci) anche il piano aziendale e con esso la possibilità di dare seguito ai concorsi per i tre primari su cinque di cui oggi l’Annunziata è sguarnita. “La nuova struttura invoglierà anche i medici a rispondere ai concorsi – ha sottolineato Bruno Di Masci – e comunque il nostro ospedale deve essere e ambire ad essere riclassificato nel primo livello”. Una frase che appena qualche mese fa avrebbe fatto inorridire l’assessore Paolucci, ma che invece oggi lo vede disponibile e persino possibilista, con tanto di disegno di legge alla mano presentato dal deputato Camillo D’Alessandro; “perché se cambiano i parametri nazionali – ha detto l’assessore – Sulmona può puntare ad avere una classificazione di primo livello, anche se quella di base è un po’ stretta come etichetta, avendo molte più unità complesse e servizi di quanto previsto dalla legge”.
Ma andiamo per ordine, perché il nodo del nuovo ospedale, non è ancora sciolto: i lavori dovevano essere riconsegnati a fine maggio, aveva detto Tordera, ma non sono ancora ultimati. Manca qualche cosa dentro la struttura “che dovrebbe essere riconsegnata a metà luglio” dice Tordera, ma soprattutto mancano le opere esterne di collegamento con via Montesanto che dovrebbe fare il Comune. E dagli uffici di palazzo San Francesco non si muove ancora foglia, figuriamoci. La data di settembre, insomma, resta, nonostante l’ottimismo del manager, una data incerta. In autunno, assicura Tordera, si dovrebbe anche provvedere al trasferimento di parte dei servizi nella palazzina Rubeo che lo scorso anno, proprio di questi tempi, come aveva annunciato il manager, avrebbero dovuto essere oggetto del trasloco degli ambulatori. “Poi non si è più fatto – ha spiegato Tordera – vista l’imminente apertura del nuovo ospedale. Così ora qui trasferiremo il distretto sanitario, parte dei servizi dei Comboniani e quelli della palazzina De Chellis (Cup)”.
Sull’Annunziata arriva poi anche lo stanziamento di 30 milioni di euro da parte del ministero, fondi suggellati da un accordo di programma che aspetta solo l’erogazione materiale: “Venti milioni andranno a coprire l’anticipo che abbiamo fatto per la realizzazione del nuovo ospedale – spiega Paolucci – e altri 10 milioni di euro serviranno per la riqualificazione della cosiddetta ala nuova (5 milioni), l’interramento delle centrali termiche (2,2 milioni), le demolizione dell’ala vecchia e la riqualificazione dell’area (2,5 milioni) e la realizzazione dell’elisuperficie (500mila euro)”.
E in vista del vestito nuovo, sono in arrivo anche la risonanza magnetica, l’ecografo, la Tac e, soprattutto, un po’ di assunzioni: 208 per tutta la provincia, non è dato sapere quante per Sulmona.
Rose e fiori hanno però le loro spine, specie se dalle cartoline si passa a coltivare il campo: i medici presenti all’incontro, così, hanno evidenziato i limiti della sanità territoriale e anche quelle ospedaliere: “Siamo ai minimi termini come personale, perché dobbiamo dividerci tra Sulmona e Castel di Sangro – ha sottolineato Aldo Russo, responsabile reggente di Chirurgia – in questo modo non abbiamo la possibilità di operare in tranquillità e soprattutto di formarci come si deve. Si prenda un decisione: o si potenzia e si rende autonomo Castel di Sangro, o si chiude”.
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Regione arrivoooo!!!
Forse!!
🙂