Potrà godere fino al 2020 del decreto sisma che congela il piano di riordino, ma per l’ospedale di Popoli la strada della trasformazione o riduzione, secondo i punti di vista, è ormai tracciata. La battaglia legale per l’annullamento dei decreti commissariali promossa dal Comune, infatti, ha subito il 13 luglio scorso una dura battuta d’arresto. Il tribunale amministrativo regionale, infatti, ha dichiarato improcedibile il ricorso che il sindaco Concezio Galli aveva promosso contro il piano di riordino della rete ospedaliera.
Il Comune di Popoli, in pratica, aveva contestato al commissario ad acta un eccesso di potere “lamentando sostanzialmente il difetto di partecipazione procedimentale del Comune interessato, il difetto di istruttoria, l’esercizio di un potere di cui il commissario ad acta non sarebbe titolare, l’incongruità delle scelte effettuate rispetto ad altri presidi ospedalieri”. In altre parole, il commissario, che poi era il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, non avrebbe avuto titolo per decidere del futuro dell’organizzazione dell’ospedale, specie in assenza di una concertazione orizzontale con il Comune.
I giudici amministrativi, che hanno ereditato il ricorso dal Capo dello Stato (a cui il Comune si era inizialmente rivolto), hanno però dato torto al Comune, rilevando come le leggi e i poteri concessi al commissario ad acta, anche dopo l’emanazione delle dei due decreti commissariali che ridisegnavano l’ospedale di Popoli, riducendo i posti letto a 40 (20 per Medicina e 20 per Chirurgia), oltre ai 70 della Riabilitazione, erano legittime e legittimate. “Come osservato dal Consiglio di Stato – scrive il Tar – la norma in esame ha trasfuso gli atti amministrativi oggetto del giudizio in una fonte di rango legislativo. Ne consegue che i provvedimenti impugnati sono stati legittimati e che, pertanto, il ricorso avverso gli atti adottati dal commissario ad acta è divenuto improcedibile per sopravvenuta carenza d’interesse”.
Cade così, di conseguenza, anche l’altro ricorso che il Comune di Popoli aveva fatto avverso alla delibera della Asl che dava seguito al piano, anche se in realtà questa stessa delibera è stata poi vanificata dal decreto sisma.
“Non conosciamo ancora le motivazioni della sentenza del Tar – commenta il sindaco Concezio Galli – valuteremo nel caso se presentare ricorso al Consiglio di Stato. Di certo la battaglia istituzionale per la difesa del nostro ospedale non si ferma, anche perchè la sospensione del piano per il sisma non risolve il problema, ma lo rimanda solo”
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