Non ci sta l’associazione Amici del tartufo d’Abruzzo ad accettare “questa generalizzazione sulla categoria tartufai” compiuta dall’AIDAA che per la morte dell’orsa alla montagna Spaccata ha accusato l’intera categoria. “Senza avere delle prove concrete” commenta Gaetano Pignatelli, presidente dell’associazione Amici del tartufo d’Abruzzo che sulla questione interviene per ricordare come “la maggioranza dei tartufai da sempre applichi il concetto di sostenibilità ambientale e di rispetto verso gli animali”. Un amore per gli animali che contraddistingue l’ntera categoria “poiché – spiega lo stesso Pignatelli – i tartufai sono spesso a contatto con la natura e per essa sviluppano un’innata sensibilità”. E a conferma di quanto asserito, il presidente degli Amici del tartufo d’Abruzzo racconta dell’intervento che lui stesso ha prestato in soccorso di una poiana trovata con un’ala dolente e subito portata alla ASL di via Rainaldi a Sulmona su indicazione dei carabinieri di Castel di Sangro.
Una conferma che arriva anche nei fatti con la decisione presa da tutte le associazioni riconosciute in accordo con l’assessore regionale Emanuele Imprudente “di destinare parte delle risorse economiche dei tartufai provenienti dalla tassa regionale raccolta tartufi ai quattro Parchi”. Centomila euro di cui 40 mila al parco regionale Sirente Velino e 20 mila a ciascuno dei parchi nazionali della Maiella, del Gran Sasso e Monti della Laga e di Abruzzo, Lazio e Molise, per “salvaguardare la biodiversità ambientale e tutelare la fauna selvatica”.
In attesa dei risultati dell’esame autoptico sull’orsa che ne chiarisca la causa del decesso, Gaetano Pignatelli conclude ricordando che “non è assolutamente giusto e corretto dare sentenze sulla base del nulla”.
Qualcuno dica che yoghi e bubu solo nei cartoni animati