Orsa Amarena, depositata perizia balistica: ecco perché Leombruni voleva uccidere

Il colpo di fucile sarebbe stato sparato mentre l’orsa usciva dal pollaio presentando il lato destro del corpo esposto e perpendicolare alla posizione di tiro.

Non si stava dirigendo verso Andrea Leombruni l’orsa Amarena quando, nella notte tra il 31 agosto e il 1 settembre del 2023 venne uccisa dal macellaio di 57 anni nei pressi della sua abitazione a San Benedetto dei Marsi. A stabilirlo la perizia della procura della Repubblica del tribunale di Avezzano secondo cui dalla posizione del colpo di arma da fuoco sul corpo dell’orsa, la ferita corrisponde a quella prodotta seguendo le indicazioni di un sito internet dedicato alla caccia di grossa selvaggina.

I rilievi tecnici hanno inoltre permesso di stabilire che Leombruni era in possesso di 15 cartucce a proiettile singolo invece delle 10 dichiarate ai carabinieri, cartucce più pericolose di quelle che sparano proiettili multipli, di cui due di tipo espansivo vietate per la difesa personale. Ed è stata proprio una di queste ad uccidere l’orsa Amarena.

Ad aggravare la condizione di Leombruni, secondo la procura di Avezzano, l’aver agito con crudeltà non esitando, per proteggere i suoi animali domestici, a sparare un colpo di fucile all’aperto e ad altezza uomo. Un colpo “ad alta offensività”, pericoloso per la pubblica incolumità, sparato per di più in presenza dei due cuccioli dell’orsa non autosufficienti e in condizioni di debolezza, fortunatamente sfuggiti ai proiettili. Questi dunque i risultati della perizia balistica e delle indagini forensi compiute da Paride Mibervini, Stefania Salucci e Rosario Fico, esiti che hanno portato a formulare nei confronti del Leombruni l’accusa di uccisione di animali aggravata dalla crudeltà e dagli spari pericolosi come da avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato lo scorso 25 giugno.

A causare la morte dell’orsa Amarena, come confermato dall’esame necrologico, il colpo alla spalla che ha perforato il polmone provocando un’emorragia interna e, dopo una lunga agonia, la morte dell’animale già ferito da pallini agli arti inferiori. Una vicenda sulla quale l’associazione Salviamo l’orso ha annunciato di aver già presentato un esposto in procura e di essere pronta a chiedere, in caso di condanna, un risarcimento milionario.

1 Commento su "Orsa Amarena, depositata perizia balistica: ecco perché Leombruni voleva uccidere"

  1. Speriamo che la giustizia punisca in maniera esemplare questo personaggio subdolo che spara alle spalle un animale che se ne va… L’avrebbe fatto con chiunque…

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