L’ordinanza è stata fatta un po’ in sordina: non è stata pubblicata sull’albo pretorio del Comune e non è stata pubblicizzata con comunicati stampa, nonostante riguardi un servizio di interesse pubblico (evviva la trasparenza). D’altronde gli stessi destinatari, almeno per oggi, l’hanno ignorata, perché nonostante il sindaco abbia disposto la sospensione immediata del servizio, il Centro di salute mentale e il Centro diurno sono rimasti aperti.
Non è chiaro se il manager della Asl Rinaldo Tordera vorrà rispettare quell’ordine del primo cittadino prima o poi, se cioè chiudere o sospendere le attività nella nuova sede di via Mazzini, certo è che l’ordinanza esiste e prevede che il Csm (ex Cim) e il Centro diurno potranno riaprire solo quando tutte le carte e le prescrizioni strutturali fatte ed evidenziate dai carabinieri del Nas dopo l’ispezione fatta nei giorni scorsi saranno soddisfatte.
E non sono poche, né di poco conto.
Dai verbali dei carabinieri, infatti, si legge che la struttura, dove la Asl si è trasferita a fine agosto, sarebbe priva del carrello per la gestione delle emergenze, non è in possesso delle autorizzazioni sanitarie regionali, non ha tutte le certificazioni degli impianti elettrici, né ha abbattuto le barriere architettoniche essendo l’ascensore preposto alla scopo non sufficientemente alimentato da energia. Mancano poi i maniglioni di sostegno nei bagni dei disabili, le pareti degli ambulatori e delle cucine non sono adeguatamente isolati da pareti lavabili, rubinetteria e ampiezze di alcuni laboratori non sono adeguate, l’uscita di sicurezza non è fruibile ed efficace perché la ridotta dimensione delle scale non consente la fuga all’esterno e la disposizione degli ambienti dei due diversi servizi pone un problema di promiscuità degli utenti che non è consentita. C’è poi, il problema dell’agibilità della struttura: il manager Tordera, all’indomani della denuncia del sindacato Nursind, aveva sostenuto che le carte erano state inviate al Comune e che da questi dipendeva concludere la procedura: oggi dall’ordinanza del sindaco si apprende, invece, che la certificazione non è stata data perché non sono state fornite le integrazioni richieste già agli inizi di agosto.
Alcune delle criticità evidenziate sono già in via di risoluzione, altre, soprattutto quelle che riguardano gli interventi strutturali, saranno più difficili da sistemare.
Già domani, però, non si sa se il Centro di salute mentale e il Centro diurno saranno aperti o meno: in entrambi i casi, la decisione richiede un’assunzione di responsabilità non indifferente.
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