E’ un’ordinanza che è destinata a far discutere quella firmata oggi dal sindaco di Pratola, Antonella Di Nino. Anche perché andrà a colpire molti cittadini, residenti e non, che, a volte senza neanche saperlo, detengono immobili abbandonati da anni, alcuni da decenni.
Uno spettacolo, brutto, molto diffuso nel centro peligno che, secondo il sindaco, deve essere interrotto.
Nell’ordinanza, infatti, la Di Nino stabilisce che tutti “i proprietari, conduttori, detentori o aventi diritto a qualunque titolo di edifici ubicati nell’intero territorio comunale frazioni comprese – si legge nel dispositivo -, provvedano quanto prima e non oltre 120 giorni dalla data della presente, a propria cura e spese, a mettere in sicurezza gli immobili che versano in condizioni fatiscenti e precari attraverso misure urgenti”. Ovvero dovranno disinfestare, derattizzare, sanificare gli immobili; chiudere con sigilli porte e finestre senza infissi; transennare lì dove potrebbero esserci pericoli di crolli ed eliminare le infiltrazioni dove sono presenti. E per chi non si adegua scatteranno prima le sanzioni e poi l’intervento d’ufficio del Comune che accollerà la spesa ai proprietari stessi.
Un censimento degli edifici in questione, anche se solo riferito ai quartieri del centro storico di Schiavonia e Dentro la Terra, esiste già, anche se datato: fu l’allora sindaco Corrado Di Bacco, infatti, a farlo. Ora si tratta di aggiornarlo e di estenderlo anche oltre il centro storico, dove le segnalazioni non mancano.
“E’ un intervento forte e deciso – spiega il sindaco – che era tra i primi punti del nostro programma elettorale. Non sono più tollerabili situazioni di pericolo legate all’assenza di solai e coperture, che facilitano pure ingressi indiscriminati e senza controllo, e condizioni di igiene precaria per la presenza di erbacce e arbusti al loro interno, che agevolano il proliferare di ratti, piccioni e altri animali, in un quadro complessivo che danneggia ed espone anche i proprietari vicini agli stabili fatiscenti e abbandonati”.
Il primo cittadino assicura che ogni caso verrà valutato, anche in base alle disponibilità economiche dei proprietari, ma l’obiettivo è chiaro e deciso: “Vorrei assicurare a questo paese un aspetto nuovo, decoroso e rassicurante”, dice, annunciando di avere in mente, contro il proliferare dei piccioni, ad esempio, una convenzione con i falconieri.
Passati i quattro mesi dall’ultimatum, chi non avrà adempiuto sarà multato prima (dai 25 ai 500 euro la sanzione prevista) e poi, con una nuova ordinanza, si passerà all’intervento diretto del Comune che poi addebiterà le spese ai proprietari.
“Sarà un processo lungo – conclude la Di Nino – ma da qualche parte si deve pure iniziare”.
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