Opere Snam, il Pd: “Marsilio se ne frega dell’Abruzzo”

Dalla parte delle associazioni e dei comitati civici da anni impegnati nel difendere un territorio minacciato dalla realizzazione del gasdotto in Abruzzo.

Così si definiscono i consiglieri regionali PD Pietrucci e Avellani in un comunicato nel quale evidenziano le tante contraddizioni di una politica regionale contraria agli interessi del territorio e dei suoi cittadini. Cittadini traditi da una Regione che da un lato sostiene la transizione ecologica verso un’economia verde e dall’altro annuncia l’inserimento nel PNRR della centrale di compressione e del gasdotto “Linea Adriatica”, appoggiando la SNAM incapace di rispondere alle preoccupazioni di chi teme le ripercussioni di un’infrastruttura che aumenterà l’utilizzo e il consumo dei combustibili fossili nel nostro Paese.

La Linea adriatica infatti consentirà di aumentare il trasporto di gas proveniente dal nord Africa e dall’est, passando dagli attuali 126 milioni di mq al giorno a 150 milioni trasformando così la nostra regione in un territorio di transito “visto che la SNAM dichiara che il gasdotto servirà a rifornire i principali centri di consumo e i principali poli produttivi del Paese che si trovano nel nord Italia” come recita il comunicato.

Davanti a un progetto dagli altissimi costi di realizzazione, circa 2,5 miliardi di euro, che anche l’ENI ha criticato giudicandolo “un investimento non necessario a garantire il soddisfacimento della domanda nazionale” e che anzi rischia di “innescare per decenni una spirale di tariffe di trasporto crescenti per decenni”, come riportano le Osservazioni al piano decennale Snam 2020-2029, non si può restare inerti e accettare passivamente la costruzione di “un’opera inutile” e fortemente osteggiata dagli abruzzesi. E a nulla serve asserire, come continua a fare l’attuale presidenza della Regione, l’importanza del metanodotto per riequilibrare il fabbisogno energetico dopo la guerra in Ucraina, essendo a tutti evidente il paradosso di una spiegazione che di fatto finisce per ammettere la dipendenza del nostro fabbisogno energetico dalle crisi geopolitiche mondiali con buona pace di quell’autosufficienza tanto proclamata a livello istituzionale. E di fatto portata avanti dai tanti progetti avviati anche nella nostra regione, come il Distretto Italico e le green communities costituite sul territorio in linea con gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda ONU 2030.

“Il presidente Marsilio dovrebbe far valere le posizioni politiche e istituzionali espresse in consiglio e in giunta da chi si batte in difesa del territorio” valutando le proposte alternative, avanzate in questi anni, per evitare il passaggio del gasdotto attraverso le aree sismiche dell’Appennino; ma “essendo uno che dell’Abruzzo se ne frega, Marsilio non si è mai preoccupato di difendere gli interessi della nostra regione” concludono i consiglieri del Partito Democratico.

4 Commenti su "Opere Snam, il Pd: “Marsilio se ne frega dell’Abruzzo”"

  1. francesco.valentini1935 | 4 Dicembre 2023 at 18:24 | Rispondi

    Marsilio puo’anche non fare nulla contro il gasdotto peligno:sa che Sulmona,nonostante tutto,lo premiera’ magari anche portandolo in Parlamento:siamo specialisti nel campo,non dimentichiamolo.

  2. Che “Marsilio se ne frega dell’Abruzzo” è arcinoto all’Aquila dove infatti ancora stiamo aspettando la ferrovia ad Alta velocità ROMA-L’AQUILA-PESCARA (con diramazione proprio all’AQUILA verso TERAMO-ASCOLI-ANCONA) e dove ancora stiamo aspettando che l’aeroporto di Preturo sia finalmente aperto ai voli civili, con quei collegamenti verso le principali città italiane che gli Abruzzesi da tempo chiedono a gran voce.
    E magari tra qualche secolo ci ritroveremo Marsilio giusto a inaugurare e pavoneggiarsi per il filobus a PESCARA! L’Aquila per lui non esiste affatto!

    • Aeroporto a preturo, ma andò iet. Pe’ piaciair

    • L’aeroporto di preturo ha avuto una possibilità con amministrazione di sinistra cialente sindaco. Orbene, finanziamento per personale mai assunto, autorizzazioni enac mai concesse e sperpero di fiolumindi denaro. Conclusione: bancarotta fraudolenta e distrazione di fondi pubblici della società affidataria… ma per piacere!!! La vocazione di fatto è naturale che sia, solo uno scalo di protezione civile tanto che in estate vi trasferiscono gli elicotteri per spegnimento incendio dei vigili del fuoco. Oggi lo gestiscono in modo accettabile ma migliorabile alcuni locali. Meno fantasie e meno sperpero di denaro per favore…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*