Nel marasma dei disagi denunciati più volte l’ospedale SS. Annunziata di Sulmona acquista qualche punteggio in più sulle operazioni di frattura al femore. La dirigenza Asl1, infatti, ha reso noti i dati inerenti questi interventi svolti, per i pazienti al di sopra dei 65 anni, entro le 48 ore riducendo complicanze (insufficienza respiratoria, infezioni, disidratazione, trombosi ecc), degenze e costi sanitari. Una percentuale media che si attesta intorno al 60% in base a parametri stabiliti dalla Regione e che fanno del presidio ospedaliero uno dei migliori in Abruzzo. Risultato, sottolinea la Asl di un “protocollo definito con tutti i reparti che portò, come conseguenza, a un nuovo assetto organizzativo che consentì un utilizzo più efficace delle sale operatorie”. Ad essere coinvolti sono: pronto soccorso, anestesia, ortopedia, cardiologia e radiologia.
Una sinergia possibile grazie a “l’impegno e la costante disponibilità di tutto il personale di ortopedia e di sala operatoria, in particolare degli infermieri, la cui professionalità e abnegazione rende possibile mantenere e migliorare gli standard, utilizzando a pieno regime le sale operatorie, senza peraltro ricorrere a sedute supplementari né a lavoro straordinario” si legge nella nota Asl, che sottolinea come il paziente venga trattato in fase di pronto soccorso nel giro di tre ore, ricoverato ed operato.
Nel 2016, anno in cui la carta venne sottoscritta, la percentuale fu del 70%, salita all’82% l’anno seguente; nel primo trimestre del 2018 è stato operato, seguendo gli standard regionali, il 90% dei pazienti. “La professionalità degli operatori e l’organizzazione alla base di questo ottimo risultato- dichiara il manager della Asl, Rinaldo Tordera- oltre a costituire una garanzia in termini di affidabilità per l’utenza, sono aspetti cruciali per rilanciare ulteriormente la sanità nella Valle peligna, soprattutto in un’attività chirurgica che riguarda pazienti fragili per età e tipo di traumi che vanno trattati con tempestività”.
Un bel risultato, ma intanto il Tdm aspetta di essere ascoltato in Regione, anzi di essere proprio convocato, principalmente per il problema delle liste d’attesa; mentre la Fp Cgil è riuscita ad incontrare il comitato ristretto dei sindaci sulla questione carenza di personale e disservizi per i quali è stata chiesta “una seria vertenza per le aree interne”.
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