Ci sono anche quattro persone di Sulmona coinvolte nella maxi operazione antidroga che questa mattina ha portato alla notifica di venticinque misure cautelari, tra detenzione in carcere, domiciliari e obblighi di dimora. L’operazione, eseguita dalla guardia di finanza di Chieti in collaborazione con la squadra mobile della polizia di Chieti, Pescara e Sulmona ha riguardato in particolare tre province, portando al sequestro di 32 chilogrammi di droga (dalla marijuana alla cocaina) e di 73mila euro in contanti, frutto, secondo gli inquirenti dell’attività di spaccio a cui i sodalizi criminali erano dediti.
A Sulmona, in particolare, è finito agli arresti domiciliari Giovanni Gigante, mentre sono stati raggiunti dall’obbligo di dimora il fratello Fabrizio Gigante, Ersilio De Chellis e Annalisa De Chellis (quest’ultima di Pacentro) che non potranno uscire di casa dalle 22 alle 6. Tutti accusati di far parte o comunque di avere collegamenti con il cosiddetto “gruppo scalino”, perlopiù composto da soggetti caratterizzati dall’appartenenza alla tifoseria organizzata della Chieti Calcio “89 mai domi” e che aveva impiantato il proprio quartier generale in due noti locali ubicati in Chieti Scalo, il Pub “The Wanted” ed il ristorante Braceria “Bulldozer”: proprio in uno di questi locali, tempo fa, venne fermato Giovanni Gigante al quale vennero sequestrati 5mila euro in contanti. Ad incastare i sulmonesi ci sarebbero diverse intercettazioni telefoniche con il “gruppo scalino” e, nello specifico, la contestazione di un viaggio fatto a Chieti per l’approviggionamento della droga che verosimilmente veniva spacciata sul mercato locale, ma anche, a quanto pare, a ruoli inversi.
La rete dello spaccio, in realtà, sventata anche grazie ad agenti sotto copertura, era molto più ampia e oltre al “gruppo scalino”, coinvolgeva altri due gruppi: uno con base operativa a Bucchianico in una tenuta agricola e gestito da un trentenne albanese e un altro cosiddetto “pescarese” che ruotava intorno alla figura di un esponente di spicco della criminalità pugliese, un uomo di Cerignola che con la compagna cubana aveva stretto contatti con la malavita pescarese.
L’indagine partita da accertamenti fiscali, per il tenore di vita di alcuni personaggi ben al di sopra delle loro possibilità, denominata “Tallone d’Achille” è stata coordinata dal procuratore di Chieti Giancarlo Ciani che ha chiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari Luca De Ninis, l’emissione di 25 misure cautelari: 5 in carcere, 12 ai domiciliairi e 8 con obbligo di dimora.
Gianni gigante e company se la cavano sempre…saranno fortunati? Booooo