Operatori culturali, “mancato rispetto della procedura” sulle residenze artistiche

Preoccupazione dal Coordinamento Cresco 1 Abruzzo. Il coordinamento Realtà della scena contemporanea e gli operatori culturali lamentano la mancanza, da parte della Regione Abruzzo, del rispetto della procedura prevista dalla firma del protocollo Stato-Ragioni sulle Residenze Artistiche.

Perché nel decreto ministeriale sul Fus si stabilisce che per le residenze artistiche non si fa domanda diretta, ma sono le Regioni a lanciare specifici bandi tra le residenze da loro già riconosciute in quanto le economie messe in campo sviluppino precisi progetti.

In Abruzzo gli operatori culturali presenti sono,  Arti e Spettacolo, L’Aquila, “Artisti per il Matta” Pescara¸”Fantacadabra” Sulmona; “Teatrabile” L’Aquila, “Teatro Del Paradosso” Loreto Aprutino, “Teatro del Krak” Ortona, “Teatro Lanciavicchio” Avezzano, “Terra Teatro” Giulianova, “Rete Teatri” D’Abruzzo.

Ricapitolando, il finanziamento statale per i Centri di Residenza potrà raggiungere in ogni Regione il 60%, rispetto a un 40% investito dalle Regioni. La Regione Abruzzo per questo nuovo triennio del FUS ha sì firmato il protocollo ma, spiegano “se a tale firma, non fa seguire entro il 31 gennaio 2018 la presentazione del progetto regionale triennale sulle residenze con relativo impegno di spesa, renderà inutile la firma del protocollo, riconfermando la sua profonda distanza dalle Regioni più virtuose e attente e perdendo di fatto le somme che lo Stato potrebbe investire per l’Abruzzo per il riconoscimento dei Centri di Residenza”.

L’Abruzzo ha già molti operatori che svolgono la funzione di residenze sia nelle città che in tutto il territorio interno e costiero, sottolineano e per questo una regolamentazione di questa attività e il suo sostegno da parte della Regione e del Ministero permetterebbero di consolidare e non disperdere il lavoro svolto negli anni.

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