Oltre 70 anni dalla Vespa Piaggio, a Sulmona raduno nazionale

Sono passati oltre 70 anni dalla prima Vespa Piaggio e forse non tutti sanno che la sua origine va rintracciata in Valle Peligna, a Popoli, paese natale del suo inventore Corradino D’Ascanio la cui memoria negli anni si sta lentamente recuperando, ma che comunque viaggia sulla due ruote che più di altre ha appassionato italiani e non pronti a salire in sella per incontrarsi tutti nelle maggiori piazze delle città italiane. Il 30 aprile ed il Primo maggio sarà il momento del capoluogo peligno con il decimo raduno nazionale “Città di Sulmona. Campionato turistico Giulio Conti”, ma le vespe saranno in mostra già dal prossimo venerdì presso la Rotonda di San Francesco, il tutto organizzato dal Vespa Club cittadino che anche lui di anni ne ha.

(Corradino D’Ascanio)

Il gruppo, infatti, si costituì nel lontano 1957, ci sono le foto in bianco e nero a documentare vecchi e felici ricordi “di un città quasi sconosciuta, anni in cui con la famosa due ruote si andava dappertutto- raccontano gli organizzatori-. Col passare del tempo agli inizi degli anni ottanta, il club andò a scemare”. Ma non tutto si perse perché nel 2006 “un manipolo di romantici appassionati ha ridato vita all’antico sodalizio con la piacevole presenza di alcuni soci della prima avventura”. Il vecchio ed il nuovo si incontrano in una passione con l’intento, come nel caso del raduno, di “aggregare tutti gli appassionati e di far conoscere la città di Ovidio”. Dunque dal 27 al 30 l’esposizione delle vespe sarà solo un preambolo alla due giorni in cui in città di vespisti ne sono attesi parecchi con l’incontro alle 15 a piazza Garibaldi lunedì prossimo, la possibile visita alla Fabbrica e Museo del Confetto, mentre il giorno dopo, Primo Maggio, sarà il momento del vero giro che porterà a spasso le due ruote per 15 chilometri.

(Corradino D’Ascanio)

Giusto un po’ di storia potrà chiarire e aumentare ancor di più il valore della Vespa Piaggio nata dall’esigenza di Enrico Piaggio di ricercare una due ruote, uno scooter, totalmente innovativo e per farlo individuò in Corradino D’Ascanio la persona più adatta, ingegnere aereonautico che “detestava le motociclette”. Chi meglio di lui? Tutto andò per il verso giusto perché D’Ascanio inventò la prima moto a scocco portante con tutta un’altra serie di caratteristiche e similitudini con gli aerei, come la sospensione anteriore ad essi ispirata; il cambio passò sul manubrio (più pratico), il motore venne coperto da un telaio (per evitare di macchiare i pantaloni), necessario l’inserimento di una ruota di scorta in previsione di ruote bucate sui peggiori sterrati e la comodità alla guida, studiata fin nei minimi particolari. Qualche giorno per D’Ascanio passato a disegnare con il caro amico Mario D’Este ed oggi la Vespa viaggia ovunque. Prossimamente a Sulmona se ne vedranno di tutti i colori.

 

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