Oggi, il Primo Maggio

La Valle Peligna, in ambito regionale, è al gradino più basso in quanto ad occupazione, al secondo posto per la disoccupazione. Una analisi dello studioso Aldo Ronci rilevata sulla “Stima degli occupati e dei disoccupati nei Sistemi Locali del Lavoro” pubblicata dall’Istat. Con questi puntini sulle “i” il territorio si appresta a festeggiare oggi il Primo Maggio/ Festa dei Lavoratori che poi da festeggiare pare non ci sia molto perchè contrariamente a quanto annunciato, in riferimento ai dati Istat dell’ultimo trimestre 2017, la lenta ripresa è molto più lenta di quanto si pensi. Eppure a dicembre la Regione con il suo presidente D’Alfonso non ha esitato a vantare i dati dell’ultimo trimestre con oltre 500mila posti di lavoro complessivi in Abruzzo, 59.2% in più rispetto al 2002, 6.4% in più rispetto all’anno precedente che si traducono in 30mila occupati in più e 5mila disoccupati in meno.

Ora probabilmente questi dati non tengono conto di quanti e quali posti di lavoro in più si tratti: perchè dentro ci sono quelli riconfermati di mese in mese, contratti a tempo indeterminato da poche ore quando invece se ne lavorano molte di più, o ancora quel precariato che ti lascia sempre con l’ansia addosso, un po’ sotto scacco quasi sotto ricatto, quello che ti incentiva ad una concorrenza sleale anche con il collega di sempre facendo della solidarietà e socialità solo terra bruciata. C’è persino chi dice che il precariato aguzzi l’ingegno, ma sinceramente le rotelle della fantasia sarebbe bellissimo farle girare con una certa dose di sicurezza economica che poi è quella che permette di costruirselo un futuro, anziché rincorrerlo.

E allora si cresce senza sapere bene cosa si vuole fare da grandi, anche a trenta o a quaranta anni, perchè in fondo un’idea un tempo la si aveva, ma poi ti insegnano che la realtà è tutt’altra cosa e ti devi accontentare di quello che c’è e di un lavoro che non c’è e che seppure c’è non è quello che avresti voluto fare e per di più è sottopagato. Dall’altra ci sono i piccoli imprenditori che hanno bisogno di un aiuto, ma non si possono permettere nessuno perchè i costi del lavoro sono troppo alti e scattano così varie altre forme di lavoro mordi e fuggi e non si capisce bene a chi dare la colpa. Perché anche loro, in fondo, sono sfruttati dal bisogno, dal mercato che li schiaccia, dai grandi gruppi che soffocano e gestiscono.

E c’è anche, in questa vita di ansia e rincorsa, chi correndo ci rimette la vita: le morti bianche, morire a causa del lavoro, spesso sottopagati o ancora peggio in nero. La Cgil Abruzzo è tornata ieri a battere questo dolentissimo tasto, ricordando la manifestazione prevista oggi a Prato, insieme a: sicurezza, salute, parità di genere, coinvolgimento dei migranti, lavoro 4.0. “In Abruzzo – ha dichiarato Rita Innocenzi, della segreteria regionale – il nostro impegno deve misurarsi su una contrattazione inclusiva di sito, di filiera, territoriale, superando distinzioni tra categorie e puntando a garantire la dignità nel lavoro, a prescindere dalla tipologia del contratto individuale e dal settore di appartenenza”.

Oggi la festa dei lavoratori, ha perso i connotati della lotta di classe e si è fatta lotta allo sfruttamento, come ha ricordato lo scorso anno  al Germe Juan Martin Guevara (guarda video – Il primo maggio di Guevara – nella sezione “de visu”), in una società liquida nella quale la dignità è l’unico salvagente a cui aggrapparsi nella speranza di un approdo.

Buon Primo Maggio dalla redazione del Germe.

Simona Pace

6 Commenti su "Oggi, il Primo Maggio"

  1. Scusate, ma perché non cogliere l’occasione di questa giornata per ricordare (o dirlo a chi non lo sa) che il 1 maggio del 1900 nacque Ignazio Simone.
    La nostra storia, le nostre radici, forse valgono di più di questo approssimativo e triste presente

    • E chi è Ignazio SIMONE? 🙂
      E cosa c’entra con la ricorrenza del 1° maggio?

      Ha comunque preso nel segno su quella che è la nostra storia e radici di poveri “cafoni”.

  2. Bene,Simone chi? Il nostro Robin Hood..il paladino,difensore,protettore dei “cafoni”,un leader serio,vero,pricipi,valori con coraggio da vendere il Sig.Tranquilli,sicuramente non avrebbe approvato i cialtroni di oggi,lo scrittore della lotta incessante alle ingiustizie, il politico dei lavoratori dei campi , ispirato dai valori e principi dell’abbattimento delle diseguaglianze sociali,Ignazio Silone avrebbe scritto,denunciato ogni giorno,l’incapacita’dei
    politici attuali,il socialista senza partito disse:..viviamo in un regime di partitocrazia.
    Altro che i magici pifferai di oggi…o no?

    • Quindi cancelliamo il 1° maggio e istituiamo la “giornata internazionale del cafone?”
      Troppa vaghezza espositiva ed inconclusiva…come suo solito.

  3. Bene,la Festa dei Lavoratori ,non si puo’ cancellare,il “primo” sciopero generale indetto negli S.U… gli scontri di Chigaco…poi Parigi, l’attuale Festa dei Lavoratori,non dei cialtroni,…di approsimativo,impreciso,generico,confuso sono solo ed esclusivamente i proclemi,le illogiche dichiarazioni(tante volte censurate) di un pasticcione,lestofante,
    maleducato,che appartengono ad una persona arrogante,priva di serieta’e correttezza,
    sicuramente volgare,spregevole,disonesta nell’operare quotidiano….o no?
    The end

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