Un nuovo esposto finirà domani in Procura, presentato dal consigliere comunale di maggioranza a Pratola, Aldo Di Bacco. All’attenzione della stessa cisarà il depuratore di Sulmona, quello che insiste in zona Santa Rufina a metà, per capire, tra i due nuclei abitativi. “Un problema serio- spiega il consigliere-, che crea disagio agli abitanti e seri problemi per l’incolumità pubblica”. Con queste temperature poi, non è difficile immaginare il risultato.
Di Bacco, insieme a tanti cittadini, crede infatti che la condizione visibile del depuratore non sia proprio rispettosa della normativa vigente in materia. Un campanello d’allarme potrebbe essere la condizione delle piante nelle vicinanze, tutte bruciate. Ancor più l’ormai noto odore nauseabondo che raggiunge Pratola soprattutto di notte, nei periodi più caldi, causando conati di vomito proprio a causa del fetore, si sono verificati alcuni casi.
Per non parlare poi delle attività ristorative che si trovano nelle vicinanze, ben tre, e di tutti i disagi che sono costretti a subire a causa di una cattiva gestione dello stesso. Vicino anche ad un tratto del fiume naturalisticamente rilevante sia per la bellezza sia per la presenza di una colonia di aironi cenerini durante l’inverno.
“Già in passato avevo presentato denuncia- prosegue Di Bacco-, ma non so che fine abbia fatto. Sono anni che questa situazione va avanti e non si riesce a capire perché. Se ci sono colpe bisogna capire di chi sono” e correre ai ripari perché “per i depuratori a cielo aperto è necessaria maggiore accortezza”.
Sarà la Procura a far chiarezza su uno dei problemi che rende i pratolani, ma anche gli abitanti di Santa Rufina, particolarmente suscettibili.
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