“Un sistema economico che si trova in una situazione di oggettiva difficoltà”. È quanto si desume dallo studio condotto dall’economista Aldo Ronci sul mercato del lavoro in Abruzzo dove nel periodo compreso tra il IV trimestre 2023 e il II trimestre del 2024 “gli occupati subiscono una flessione di ben 12.000 unità”.
Un decremento del 2,4% che , in controtendenza con la crescita nazionale pari allo 0,7%, pone la nostra regione al quart’ultimo posto della graduatoria nazionale per un risultato che Ronci definisce “insoddisfacente”dovuto sia al decremento di 18 mila occupati nel settore servizi che a quello di12 mila nel commercio, alberghi e ristoranti. A perdere anche il settore delle costruzioni dove il decremento è stato di 10 mila unità mentre sostanzialmente stabile resta l’industria, settore trainante dell’economia abruzzese, nel quale si registra una flessione di 1.000 unità. Con un tasso di occupazione del 60,5% nel primo trimestre del 2024, l’Abruzzo si pone al 13mo posto della graduatoria nazionale “annotando uno spread negativo rispetto all’Italia di 1,8%”.
Sul versante disoccupati invece, nello stesso primo semestre dell’anno, il decremento è stato di 11 mila unità pari a un incremento del 26,7%, in controtendenza con la flessione nazionale che è stata dell’11,8%. Un “fortissimo incremento” di disoccupati che colloca la nostra regione all’ultimo posto della graduatoria nazionale. Tradotto in percentuali, il tasso di disoccupazione si attesta al 9,7% con un spread negativo di ben 2,9 punti percentuali rispetto all’Italia che vale all’Abruzzo il quintultimo posto della graduatoria nazionale.
Nello specifico, continua lo studio, le imprese annotano una flessione di 238 unità con un decremento percentuale dello 0,16%, anch’esso in controtendenza con il dato nazionale che ha segnato un incremento dello 0,31%, mentre l’export registra un incremento di 106 milioni corrispondente al 2,1%; risultato quest’ultimo “di gran lunga peggiore di quello del I trimestre del 2024” che fa retrocedere l’Abruzzo dal 3 al 12mo posto della graduatoria nazionale. Dati, quelli dell’export che evidenziano da un lato il crollo dell’automotive e dall’altro la crescita del farmaceutico che, con un incremento di 281 milioni di euro, “salva il risultato complessivo”.
Un mercato del lavoro le cui difficoltà, come spiega lo stesso Aldo Ronci, derivano in gran parte dalla particolare composizione del sistema produttivo abruzzese composto per il 96% da micro imprese che impiegano il 56% degli occupati. Una soluzione, conclude lo studio dell’economista abruzzese, potrebbe essere quella di “escogitare iniziative e reperire risorse per promuovere il miglioramento della competitività”, aiutando così le piccole e micro imprese a superare i problemi di carattere strutturale e la scarsa propensione all’innovazione che da sempre le caratterizza.
Oltre il fumo e la propaganda, oltre fiere, sagre, canti, mance, balli, giri e tuffi , la sempre più triste realtà abruzzese.
Eppure l’amichetta Melona del caro MarsiGlio dice che va tutto bene..alè..
MA QUANDO ESCE ALLA TV LO SPAURACCHIO DICE CHE INVECE IL PIL è IN CRESCITA L’OCCUPAZIONE HA RECORD POSITIVI MAI VISTI DAL DOPOGUERRA IL POTERE D’ACQUISTO CRESCIUTO L’INFLAZIONE ABBATTUTA GRAZIE ALL’AZIONE DI FRIENDS ITALY E COMPANY VOI COMUNISTI SIETE SOLO PESSIMISTI DI NATURA E VEDETE COSE CHE NON ESISTONO DOPO 5 ANNI GOVERNO DI ESTEMA DESTRA REGIONALE ORA RICONFERMATO E CON L’APPOGGIO DELL’ESECUTIVO ROMANO ANCH’ESSO A GUIDA FRIENDS ITALY NON C’è NE PER NESSUNO ANDIAMO AVANTI SPEDITI ORGOGLIOSAMENTE PATRIOTTI POI SE LA GENTE S MOR D FAME STI KAISER ANZI PURE MEGLIO IN SILENZIO PERCHè VOTATI QUINDI TESTA BASSA E SUBIRE IN SILENZIO.