Non è un nuovo sciopero della fame, ma la seconda parte di quello iniziato nel 2013, quando Elisabetta Bianchi, all’epoca ancora lontana dalla politica, si mise a capo di un movimento di avvocati che digiunarono per una settimana quasi, per smettere, anzi sospendere, solo dopo la convocazione da parte dell’allora ministra Cancellieri.
Oggi la Bianchi, nel frattempo eletta anche in consiglio comunale, è tornata in piazza Capograssi, munita solo di una bottiglia d’acqua e determinata a far valere le ragioni del tribunale di Sulmona, condannato di nuovo alla chiusura dopo che la presidente del Senato Casellati ha stralciato dal maxiemendamento l’ennesima proroga che avrebbe concesso due anni di tempo ai tribunali non capoluogo di provincia abruzzesi (Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto). Una proroga che le commissioni parlamentari avevano votato all’unanimità.
“E’ il momento di alzare lo scontro – spiega la Bianchi ai nostri microfoni (video) – la battaglia non è persa e non intendo far perdere a Sulmona il grado di città. Mi aspetto ora che alla Camera ci sia una reazione tra il parlamento e il governo e che si crei un vuoto. La proroga è necessaria per risolvere proprio il tema della geografia giudiziaria che in Abruzzo vive una contraddizione unica, con l’eccessiva prossimità dei presidi di Pescara e Chieti e il vuoto assoluto nell’Abruzzo interno”.
La Bianchi, che di fatto ha occupato la sala riservata all’ordine degli avvocati, resterà a palazzo di giustizia ad oltranza: senza mangiare e dormendo su una brandina. E chissà se questa volta si uniranno altri colleghi a lei come fu nel 2013.
Sciopero della fame, dormire su una brandina all’interno del tribunale. Mi sembra molto una sceneggiata!!
Lo sa l’avv. Bianchi quanti sono i lavoratori che negli anni sono stati costretti dalla chiusura delle loro aziende ad alzarsi alle quattro tutte le mattine per pendolare verso altre destinazioni?
Conto molto che, anche gli avvocati, si possano aggiungere nella categoria dei pendolari per contribuire fattivamente alle lotte per migliorare il servizio dei mezzi di trasporto pubblico.
Anche i giudici di prima nomina ci hanno dormito dentro al tribunale sulle brandine e gli hanno dato da mangiare gli impiegati sino a che non hanno preso il primo mensile .
In partenza dal binario 2 treno per L’Aquila, ferma in tutte le stazioni.
Chi paga l’energia elettrica, l’acqua,la sorveglianza dello Stabile,il monitoraggio sanitario per consentire alla Bianchi di dormire tranquillamente sulla branda? Non sono vietate le occupazioni? BASTA PER FAVORE