Alberi al posto della centrale Snam, una forma di “obbedienza civile” per salvaguardare il pianeta. Il Coordinamento No Hub del Gas è pronta alla piantumazione su Case Pente, nel sito di proprietà della multinazionale, lì dove, in sintesi, dovrebbe essere costruita la struttura che pomperà il gas. “L’iniziativa – si legge nella nota del Coordinamento – ha lo scopo di ribadire che quell’area appartiene all’intera collettività”.
La tutela quindi parte dal “contrapporsi” con modi pacifici alla cementificazione di “dodici ettari di terreno agricolo, in un contesto di grande qualità ambientale e paesaggistica, all’ingresso di uno degli accessi al Parco Nazionale della Majella e in presenza di uno dei Borghi più belli d’Italia, Pacentro; nel mentre, associazioni e comitati su tutto il territorio nazionale, sollecitano con forza la ripresa del dibattito parlamentare al Senato (Commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente) sulla proposta di legge contro il consumo del suolo” prosegue il Coordinamento.
Se la Snam, dunque, ha fatto tagliare gli alberi da frutti presenti in quella zona, decretandone in un certo senso la desertificazione, allora la piantumazione di sabato prossimo, alle ore 11, si pone come un atto di coraggio ridonando “vita” a Case Pente. “La rimessa a dimora degli alberi intende avere anche un valore simbolico contro la deforestazione di vaste aree della terra, che è una delle cause del cambiamento climatico”. La comunità scientifica ha constatato che l’emissione di anidride carbonica va dimezzata entro il 2030, azzerata entro il 2050, praticamente il tutto va fatto nel modo più veloce possibile, non c’è tempo. Il punto di non ritorno è “dopodomani”.
“Il Governo italiano, invece, continua ad autorizzare impianti basati sui combustibili fossili – come la centrale Snam – destinata a durare fino al 2100 ed oltre! – aggiungono gli ambientalisti – I sostenitori delle energie fossili, smentiti dall’evidenza dei fatti, non hanno più argomentazioni per giustificare la realizzazione di tali opere. La centrale ed il metanodotto Snam sono impianti dannosi per la nostra salute, per l’economia locale, per il nostro patrimonio naturale, per il clima e del tutto inutili perché in Italia c’è sovrabbondanza di gas, mentre i consumi sono in continuo calo. L’allarme del mondo scientifico evidenzia che siamo in uno stato di emergenza planetaria”.
Particolare che probabilmente a qualcuno ancora sfugge, ma non è un particolare di poco conto, tutt’altro.
S. P.
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