La Nursind si ritiene “indignata per gli addebiti mossi ingiustamente al Sindaco di Sulmona, a fronte delle esigenze di tutela dei lavoratori (e degli utenti) che, secondo quanto accertato dal Nas, non erano e tuttora non sono assicurate”. Dal sindacato il segretario Santilli incalza “È facile e comodo ribaltare sul sindaco responsabilità che non sono sue, adducendosi la solita cantilena dei disagi creati ai pazienti”.
Dopo aver raccolto dalla cronaca locale le rimostranze del direttore generale della Asl, Tordera, sull’ordinanza di sospensione dell’attività del Centro di salute mentale e del Centro diurno psichiatrico di Sulmona, la Nursind ora specifica “Da quanti anni il dott. Tordera sa che avrebbe dovuto trovare nuove soluzioni allocative per quella struttura sanitaria, solo temporaneamente alloggiata in locali della zona artigianale? Domandandosi ancora come poteva non sapere, che il contratto di locazione dello stabile di viale Mazzini non poteva essere legittimamente stipulato, in quanto in quel fabbricato possono essere ospitati solo uffici e studi privati e non anche strutture sanitarie pubbliche? E aggiungono “Come poteva non sapere che sono state disposte varianti del progetto di ristrutturazione di quel fabbricato, che ne hanno reso funzionalmente inidonea la distribuzione degli spazi, visto che l’Autorità ispettiva ha rilevato una indebita promiscuità tra Csm e il Centro diurno psichiatrico, il cui inevitabile effetto è quello di creare disagio, se non vera e propria violazione della privacy, nei frequentatori dei due distinti servizi?”.
La Nursind chiede chi abbia disposto quelle varianti e quale e quanta parte abbia avuto nella vicenda, se l’ha avuta), l’ufficio tecnico della Asl e il dipartimento di Prevenzione della stessa Asl, che effettua accertamenti e rilascia pareri preventivi di idoneità funzionale e strutturale delle strutture sanitarie.
“Facile – proseguono riferendosi al direttore generale Asl – trincerarsi dietro la fragilità e la debolezza dei malati ed attaccare provvedimenti che il Sindaco è stato costretto per dovere d’ufficio ad adottare” conclude Santilli della Nursind che domanda a Tordera se non crede “sia venuto il momento di dimettersi e non solo a causa di questa vicenda?”
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