Solo “una piccola gratificazione di fine estate” l’arrivo di alcuni medici a tempo indeterminato al SS. Annunziata di Sulmona in comune con Avezzano e Castel di Sangro, così come promesso dal manager Asl Tordera, secondo la capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Elisabetta Bianchi. “È quindi oramai evidente a tutti- dichiara la capogruppo- che, come avevamo previsto, ad un anno dalla scelta poco consapevole del consiglio comunale di Sulmona di acquiescenza all’ospedale di base, l’attrattività tanto sbandierata e promessa sia dal Sindaco Casini che dall’Assessore alle aree interne Gerosolimo, che dai vertici ASL, non si è potuta avverare”.
Secondo la Bianchi bisogna trovare la forza politica per fare dell’ospedale di Sulmona un presidio di primo livello perchè quello di base non ha lo stesso appeal. Un piano sanitario penalizzante e fallimentare per il bacino peligno con “troppi posti letto vuoti perché la politica che subisce è una politica di incertezza di gestione e di depotenziamento e perfino il nuovo edificio, il primo antisismico in Regione Abruzzo sarà destinato ad essere spogliato di professionalità per facilitare migrazioni nella Marsica, nell’aquilano, nel chietino e nel pescarese”. Per il primo ospedale antisismico, insomma, bisognerebbe prevedere anche il potenziamento dell’organico.
“I medici sono sotto organico in modo allarmante- tuona invece il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini- perché ce ne sono 7 in luogo di una pianta organica che ne prevederebbe 14. Ci chiediamo, dunque, quanti di quei 5 medici previsti per gli ospedali di Sulmona, Avezzano e Castel di Sangro sono destinati al nosocomio Peligno? E quando saranno immessi in organico?”. Per la prima cittadina è la mancanza di organico e le attrezzature non adeguata a provocare l’esiguo numero di accessi e quindi “L’apertura del nuovo ospedale sara’ un momento importante per la sanità peligna, ma occorre pensare sin da subito- prosegue Casini- ad adeguati investimenti capaci di rilanciare la qualità e l’attrattivita’ dei reparti: direttori di reparti capaci che vadano a sostituire quelli in quiescenza o che a breve andranno via, in linea con le vocazioni del nostro nosocomio, oltre che politiche del personale per migliorare la qualità in generale delle prestazioni . Oltre al contenitore, occorre assicurare il contenuto per il nostro ospedale”.
“Avevo chiesto qualche mese fa in sede di Comitato Ristretto dei Sindaci della ASL 1 una serie di azioni a favore della sanità peligna, ma ad oggi ancora nessuna risposta. La questione della sanità peligna è troppo importante e necessita di un tavolo di lavoro serio che non si può più procrastinare” conclude il sindaco.
i politici di oggi solo comunicati,annunci,dichiarazioni nei fatti nulla e poi nulla…
innanzitutto la logica dei numeri: bilanci regionali, non approvati,denunciare alle Autorita’ di controllo le violazioni, bilanci di previsioni,sono compatibili? copertura finanziaria?per poi i dati statistici del territorio,residenti,numero di ricoveri,quali,quanti,come,perche’,
esigenze ,richieste motivate da evidenze,strutture,personale,tecnologie,vulnerabilita’
sicurezza,ecc,ecc ovvio con proposte,piani,progetti attuabili,alternativi,validi,realizzabili,
compatibili con le esigenze del rigore di spesa, ( gli studi del sig.Ronci) per mettere in discussione quanto deciso dal manager,(non ha esperienze,competenze specifiche) ci vogliono prove,quindi ricerca,approfondimenti,indagini,analisi,eventuali soluzioni,anche con l’aiuto d
degli addetti,ascoltare i suggerimenti,le osservazioni dei medici,personale paramedico,ecc…
La questione Sanita’ problematiche e giuste soluzioni , solo nello studio,analisi dei numeri
ovvio in riferimento al territorio e suoi residenti,nel rispetto degli interessi dei propretari…i Cittadini!