Nuovi nati, per il terzo anno consecutivo, da 10 a 12 cuccioli. L’orso, il suo mondo e tutte le attività svolte dal Pnalm, in un report fornito da “Natura Protetta” il periodico del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise dedicato alle attività legate alla conservazione dell’orso marsicano realizzate nel corso dell’anno 2018. Parliamo di: monitoraggio, catture, orsi confidenti, misure di prevenzione, accertamento danni e indennizzi, ispezioni del nucleo cinofilo antiveleno, monitoraggio sanitario, attività di comunicazione e progetti in corso, oltre agli aggiornamenti delle Regioni e delle altre Aree protette e alle pubblicazioni scientifiche più recenti.
Rispetto alle stime del 2011 e 2014, la popolazione di orso marsicano è sicuramente stabile con alcuni segnali di miglioramento che ci vengono dal numero dei cuccioli nati, dal numero delle femmine riproduttive, dai genotipi rilevati e dalle femmine che si sono riprodotte fuori Parco e Zpe. La crescita della popolazione di orso marsicano è una grande sfida, forse la più difficile nell’ambito della conservazione della biodiversità in Italia, ma la possiamo vincere, con un lavoro paziente e costante, senza mollare mai, sapendo che non ci sono scorciatoie e che problemi complessi non hanno soluzioni facili.
Tra i risultati positivi rimachiamo come il 2018 sia il terzo anno consecutivo nel quale si osservano da 10 a 12 nuovi nati nella popolazione, che sono tra i valori massimi registrati dall’anno 2006, cioè da quando il conteggio delle femmine con i cuccioli è realizzato con regolarità e con la stessa metodologia. Così come un altro risultato positivo è rappresentato dalla femmina con 3 cuccioli che si è riprodotta nel Parco della Maiella. Un evento non unico (già nel 2014 era stata osservata una femmina con 2 cuccioli sulla Maiella), ma sicuramente eccezionale per le caratteristiche dell’orsa Peppina (abituata a predare pollai) che si muove si un ampio territorio dentro e fuori le aree protette. Gli sforzi compiuti per monitorarla in assenza di radiocollare e gestire le problematicità legate alle predazioni anche in territori non più abituati a convivere con l’orso, sono ripagati dalle immagini di Peppina con i 3 cuccioli cresciuti di un anno.
Il rapporto orso marsicano 2018 è edito dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e si avvale del contributo delle Regioni (Abruzzo, Lazio e Molise), dei Carabinieri Forestali, delle altre Aree protette interessate dalla presenza dell’orso (Parco Nazionale della Maiella, Parco Regionale Sirente Velino, Riserva Regionale Monte Genzana Alto Gizio, Riserva Regionale Gole del Sagittario, Riserva Regionale Zompo lo Schioppo, Riserve regionali gestite dall’Associazione Ambiente e vita), di ISPRA, dell’Università di Roma La Sapienza e di Associazioni di protezione ambientale come Salviamo l’Orso.
Un anno di momenti di gioia per i nuovi nati ma anche di perdite, a sottolinearlo il presidente Antonio Carrara “Il 2018 è stato anche l’anno di avvenimenti che non avremmo voluto raccontare: la femmina con due cuccioli annegati in una vasca in montagna; l’orso morto per un emergenza anestesiologica durante la cattura; un atto di bracconaggio molto probabilmente avvenuto nel 2017 nel versante laziale. Avvenimenti che ripropongono tutti i problemi che abbiamo di fronte nella conservazione dell’orso marsicano: una mortalità illegale più ridotta ma difficile da azzerare; una mortalità accidentale che richiede un maggiore impegno e attenzione da parte di tutti, soprattutto nel ricondurre tutte le attività nell’ambito delle regole che pure esistono”.
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