Un’altra aggressione dietro le sbarre del carcere di Sulmona si è verificata ieri sera ai danni di un agente di polizia penitenziaria. L’agente, che è stato curato dal pronto soccorso di Sulmona, ne avrà per pochi giorni di prognosi, ma l’episodio ha riacceso le polemiche nella categoria, anche perché appena qualche settimana fa un altro poliziotto era stato malmenato riportando la frattura del setto nasale, solo perché intervenuto a sedare una discussione di un detenuto in infermeria.
Al momento non si conoscono le cause di quest’ultima aggressione, ma sembra comunque che si tratti ancora una volta di futili motivi e di un gesto non legato a gesti provocatori.
Per questo la Uil penitenziari torna a chiedere provvedimenti e in articolare il trasferimento dei detenuti che si rendono responsabili di simili aggressioni: “Trasferire subito il detenuto riottoso aiuterebbe non solo a far ripristinare subito l’ordine e la disciplina – scrive Mauro Nardella – ma concorrerebbe anche a restituire serenità ai baschi blu arrivati oramai al culmine dell’insopportazione professionale. Farlo permetterebbe altresì ai restanti detenuti, e tanti ce ne sono, di continuare nel percorso intrapreso in modo più armonioso e rispondente ai voleri dell’ordinamento penitenziario. Cosa porti l’Amministrazione a non adempiere in tal senso non lo sappiamo. Di certo c’è che così non si può più andare avanti”.
Ma io dico… se si sceglie di fare un lavoro come il poliziotto penitenziario… si conoscono gli ambienti, le situazioni, ecc che si andranno a trovare??
Purtroppo, e lo devo dire, alcuni a caccia del posto fisso a tutti i costi vanno a ricoprire ruoli ai quali non dovrebbero esserci.
Il lavoro in polizia è innanzitutto devozione al ruolo che si ricopre, un lavoro che non chiamerei lavoro, quasi una missione.
Spostare il detenuto cattivo… per portarlo dove? A crear casini in un altro istituto.
L’ordine e la disciplina deve esser ripristinato internamente, e non buttando la polvere sotto il tappeto, o come in questo caso, nel tappeto di casa altrui.
Concordo pienamente con Giulio e ricordo che è un carcere di massima sicurezza atto ad accogliere tipi tosti e non pivelli.