Non gradiva e tollerava la relazione che la figlia aveva intrapreso con un giovane di etnia Rom e per questo Paolo Musti, 63 anni di Castelvecchio Subequo, era finito davanti ai giudici con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. L’uomo, che aveva minacciato la figlia di sparare in bocca a lei e al ragazzo e in un’occasione l’aveva strattonata dall’auto mentre era in compagnia del suo amato, offendendola, tanto da costringerla a rifugiarsi in una casa di accoglienza, è stato però assolto oggi con rito abbreviato dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Sulmona Giovanni De Rensis. Il fatto non sussiste, infatti, per il magistrato che ha riconosciuto la non sistematicità della condotta di Musti, facendo rientrare l’episodio nell’alveo di una preoccupazione di genitore, per quanto ingiusta, nei confronti della propria figlia. Musti era difeso dall’avvocata Mariagrazia Lepore.
Oggi essere padre è davvero difficile….
massimo rispetto per tutti i padri.
Appunto. Consiglio di guardare la tv piuttosto che darsi sa fare in camera da letto
e che risolvi …..Abbiamo la TV in camera da letto.
Perché qua il nome mentre in altri articoli di maltrattamenti alle mogli nessun nominativo?
Non ho ancora capito perché in alcuni articoli il nome e in altri no