Non solo un fagiolo, il festival del fagiolo bianco di Frattura

Il prossimo venerdì inizierà a Frattura di Scanno il festival “Non solo un fagiolo”, tre giornate dedicate alla piccola frazione arroccata sulle pendici del monte Genzana e sul suo prodotto tipico: il fagiolo bianco. Si inizia alle ore 11 di venerdì nella zona delle ex baracche, con il racconto del territorio dal sisma alla ricostruzione e si prosegue con la visita agli orti del fagiolo bianco. Alle 17 nel giardino della ex scuola si parlerà di Frattura, il paese delle Vedove Bianche, uno dei fenomeni correlati all’emigrazione italiana del XX secolo: è la femminilizzazione della popolazione italiana nei paesi, soprattutto del sud Italia negli anni ’40 e ’60. Paesi e frazioni che hanno subito un’emorragica emigrazione dei componenti maschili della famiglia, mariti, fratelli, padri. Che per motivi economici sono partiti verso il sud America, Nord Europa e Stati Uniti. Molti di loro, non fecero più ritorno facendo perdere le tracce. Alle 18 sempre dall’ex scuola si tiene la “Scuola affettiva di spopolamento”, una camminata per Frattura con i residenti, tra storia orale e memoria collettiva.

Sabato si inaugura la mostra personale del pittore Nestore Presutti, “Una e Cento storie” all’ex canonica Frattura, fino al 25 agosto, mentre alle ore 10, davanti la Chiesa Madre di Frattura, partirà l’evento Spaesamenti, una passeggiata di riconoscimento piante spontanee con gli abitanti del paese, da Frattura nuova a Frattura Vecchia. Alle 17 ci sarà “Il Risveglio di Bruno”, uno spettacolo e reading con Gabriele di Camillo, Tabula Fati Edizioni, appuntamento nell’aia di Frattura Vecchia.

Domenica alle ore 10 nell’ex scuola ci sarà l’evento La cultura materiale del mondo rurale, una visita alla collezione degli oggetti della tradizione rurale, alle 16 si proseguirà con il workshop “Quanne la fija meje faceva le sagne”, un laboratorio di cucina, dove si impasteranno e si imparerà a fare le sagne, mentre il festival si concluderà alle 18 nella terrazza dell’ex asilo con il dibattito “Percorsi Partecipati nella Filiera Alimentare”, con Paolina Giannetti, Giorgia Liberati e Viola Marcelli. Si spazierà dai mercati contadini, agli empori di comunità, fino ad arrivare al web per la creazione di reti partecipate di filiera per rigenerare il territorio e le persone che lo vivono. Attraverso racconti di autogestione, fiducia e mutualismo si darà voce ad un modo diverso di vivere la filiera alimentare, dove i produttori, unici garanti di ciò che mangiamo, sono in relazione con i consumatori, che diventano co-produttori del modello produttivo stesso. 

Savino Monterisi

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