Non c’è posta per te: oscurati i profili digitali degli ex amministratori

Il divorzio è stato brusco tra il Comune e gli amministratori comunali: dopo tre anni e qualcosa di “relazione”, le parti si sono lasciate infatti senza neanche una mail. Nel vero senso della parola.

Gli uffici di palazzo San Francesco hanno infatti già dismesso tutti gli account digitali di consiglieri e assessori che, con non poca sorpresa, si sono visti negare l’accesso alla propria posta. Tanto quella pec, quanto quella ordinaria. Insomma, niente più dominio, né tra i banchi, né virtuale.

Un problema per chi, ad esempio, ha intenzione di fare un resoconto di fine mandato: le delibere e gli ordini del giorno proposti, ma anche la documentazione acquisita agli atti, i provvedimenti discussi e quelli rimasti senza risposta. Un elenco utile, soprattutto, a chi vorrà ripresentarsi al giudizio degli elettori nelle elezioni che si terranno tra aprile e giugno.

Messo che ci sarà qualcuno che voglia farlo o che troverà qualcuno disposto a farglielo fare.

Più che una questione di democrazia, però, la vicenda potrebbe trasformarsi in una questione legale, perché la violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza, in ogni sua forma, anche digitale, è un reato (616 c.p.) che prevede fino ad un anno di reclusione e dai 30 ai 516 euro di multa.

Procedibile per querela di parte, per fortuna, nel senso che gli interessati, almeno alcuni di loro, si augurano in un rapido ripensamento da parte degli uffici, tanto da aver chiesto già al segretario comunale spiegazioni in merito all’oscuramento. Tutti si augurano poi che la questione non scada in tribunale, che di veleni, a Palazzo, ce ne sono stati fin troppi ultimamente.

Non aiuta, certo, il fatto che l’oscuramento dei profili istituzionali, sia avvenuto senza alcun preavviso e senza dare il tempo agli intestatari di scaricarsi i documenti che interessano o cancellare quelli che non vogliono che restino in memoria.

C’è infatti la questione della tutela della privacy da verificare: capire se qualcuno ha avuto accesso anche ai contenuti, oltre che al dominio, di singoli consiglieri e assessori.

Insomma, tutto il repertorio di una “relazione” finita male.

10 Commenti su "Non c’è posta per te: oscurati i profili digitali degli ex amministratori"

  1. Sulmona al centro | 9 Gennaio 2025 at 07:28 | Rispondi

    I responsabili di questo ennesimo sgarbo vanno puniti legalmente.Si proceda.

  2. Danno erariale | 9 Gennaio 2025 at 07:38 | Rispondi

    Si da il caso che le mail hanno un costo per l’Ente e sarebbe un danno erariale tenerle attive per chi non ha più titolo a poterle utilizzare. Oppure questi signori dopo essersi dimessi non si rassegnano ancora a non averne più titolo?

    • E che costo hanno per l’ente? Qua si rischia che il danno erariale sarà quello dovuto dal comune per averle chiuse senza preavviso.
      Il problema non è la “rassegnazione” ma il preavviso per dare a ognuno la possibilità di recuperare ciò che lo riguarda rispetto la propria attività.

  3. Pretesti continui | 9 Gennaio 2025 at 07:42 | Rispondi

    Era tanto importante questa casella mail, che se ne sono accorti dopo più di 20 giorni? Un uso assiduo oserebbe dirsi! E vi hanno fatto accesso dopo che non avevano titolo ad utilizzare uno strumento di lavoro messo a disposizione per il fatto di ricoprire una carica pubblica? È legale? Ennesimo atteggiamento pretestuoso, lo stesso che li ha portati ormai fuori scena locale e oltre.

  4. Tanto tra sei mesi gliele rifaranno ….se DiPiero si ricandida vince un’altra volta !

  5. Forse avevano poco o niente in quelle mail magari per scaricare o cancellare dati con i sistemi informatici attuali ci vuole poco. Sono lamentele ad hoc. Poi se non si ha più titolo perché decaduti nel caso di consiglieri o non lavorano più nell’ente le utenze mail pec mail e qualsiasi altra procedura l’ente va interrotta immediatamente.

  6. Prassi e sopratutto correttezza vuole che prima di una chiusura dei profili mail (ordinaria quanto PEC), venga inviata una nota informativa con l’indicazione delle chiusure degli indirizzi mail e la data ultima per il loro backup.
    La cosa è valida su tutti i dispositivi aziendali messi a loro servizio( quali pc, cellulari e qual’altro dipsitivo elettronico) e per di più, sempre per la privacy gli stessi dovrebbero essere successivamente formattati per impedirne un’accesso fraudolento e comunque non dovuto anche accidentalmente.
    Se chi ha operato ha proceduto in tal modo non ha nulla da temere, se diversamente, è in torto marcio.
    Ora dov’è la verità?

  7. Posso confermare che nella pubblica amministrazione quando il dipendente cessa di lavorare o per pensionamento o per licenziamento il secondo giorno la sua matricola viene eliminata dagli archivi e di conseguenza la chiusura di tutti i dispositivi aziendali, per i consiglieri comunali assessori etc. Non so se vale la stessa regola ma dovrebbe essere simile. Ps. Il sottoscritto, adesso in pensione, ero ero dipendente di Ente Pubblico con le mansioni di eliminare i colleghi che per qualsiasi motivo avevano chiuso il loro rapporto di lavoro con l’ente pubblico.

    • Dura lex sed lex | 9 Gennaio 2025 at 13:50 | Rispondi

      Che sia giusto eliminare gli account non credo sia in discussione il problema, se tale si può chiamare, è se serviva preavviso o se esiste una regola fissa per cui sono i consiglieri ed assessori ad averla dimenticata e quindi il comune ha operato secondo legge

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