Non ci sono dubbi, il Gambero Rosso d’Italia è Il Reale di Castel di Sangro di Niko Romito, in testa con 96 punti nella classifica dei migliori ristoranti inseriti all’interno dell’omonima guida 2019. Tra forchette, per i ristoranti d’alta cucina, e gamberi, destinati alle trattorie, così il progetto dello chef di origine altosangrina sbaraglia tutti.
“La notizia dell’ennesimo oscar attribuito a Niko Romito- si affretta a commentare il sindaco di Castello, nonché presidente della Provincia Angelo Caruso-, mi ha riempito il cuore di gioia, con la stessa intensità provata quando ho saputo dei precedenti riconoscimenti. Con la stessa tempestività usata in passato ho atteso che si liberasse la sua linea telefonica per congratularmi con lui, rivolgendogli le felicitazioni a nome della Città di Castel di Sangro e della Provincia Dell’Aquila. Niko continua ad essere un personaggio chiave per l’immagine del nostro territorio, con lui beneficiamo di una grande attenzione mediatica ed una conseguente promozione, che spazia dal settore culinario fino alle peculiari produzioni agroalimentari, compreso le risorse ambientali e culturali”.
Tutto vero perchè il progetto di Niko Romito è vasto, parte dal Reale, che gestisce con la sorella Cristiana, e fa il giro del mondo sempre mantenendo un fortissimo legame con la sua terra e con l’Italia in generale. Dal suo sito ufficiale il ritratto di Niko Romito è quello di un cuoco che si è fatto da sè: tre stelle Michelin nel giro di soli 7 anni. Da Rivisondoli, dalle mura dell’ex pasticceria di famiglia, ha inizio il suo percorso nella ricerca gastronomica tra innovazione e tradizione arrivando poi a “Casadonna”, ex monastero del ‘500. “Attraverso una ricerca incessante e con uno spiccato approccio imprenditoriale- viene descritto così-, Romito percorre la strada dell’essenzialità, dell’equilibrio e del gusto. In poco tempo ha saputo creare un linguaggio gastronomico incisivo e personale, e un sistema complesso in cui coesistono alta cucina, format di ristorazione diffusa, formazione superiore e prodotti per il consumo domestico”.
“Benvenuti, questo non è un ristorante! E’ un laboratorio”. Già. All’interno di Reale, infatti, c’è la sua accademia, una scuola di alta formazione professionale, riconosciuta dalla Regione Abruzzo e partner della UNISG di Slow Food. La scuola è stata poi la base per lanciare “Spazio”, la rete di ristoranti-laboratorio per allievi e diplomati, tassello fondamentale per unire il mondo della formazione a quello lavorativo. E poi c’è il progetto pane: “Il prodotto-simbolo della filosofia di Romito, frutto di uno studio approfondito su farine, impasti e lievitazione” utilizzando l’oramai ben nota farina di solina, grano antico recuperato in Abruzzo. Tra i progetti recenti poi c’è Bomba, “formato di cibo da strada italiano”. L’idea nasce dalla pasticceria di famiglia, appunto, dal famoso dolce fritto che con Niko Romito ha trovato una innovazione in impasto, lievitazione e frittura. Il primo punto vendita è a Milano in collaborazione con Autogrill. Ed infine il progetto Bvlgari Hotels & Resorts grazie al quale la cucina d’eccellenza è volata a Pechino, Dubai, Shanghai, Milano, e a breve anche a Mosca e Parigi.
“Il @Gambero_rosso riconferma il massimo punteggio di 96/100 e le Tre forchette al nostro ristorante Reale nell’edizione 2019 della Guida ai Ristoranti d’Italia- scrive Romito-. Un riconoscimento per noi particolarmente importante perché consolida il progetto gastronomico che io e tutta la mia squadra stiamo portando avanti, in Italia e nel mondo”.
Simona Pace
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