La deroga alla richiesta di autorizzazione paesaggistica è stata votata l’altro giorno nella commissione congiunta del Senato Affari Costituzionali e Bilancio: un emendamento al Decreto Milleproroghe che stabilisce che, fino al 31 dicembre, non sarà necessario richiedere autorizzazioni paesaggistiche e monumentali per l’installazione di dehors all’aperto.
Al di là delle deroghe del governo, però, il Comune di Sulmona va avanti nella riorganizzazione del settore. Anche perché prima o poi le deroghe finiranno e nel 2024 qualche esercente potrebbe ritrovarsi fuori norma. Una prima modifica era stata fatta lo scorso anno, quando vennero chiariti i concetti di “adiacenza” e di “idonea dimensione” per le strutture all’aperto a servizio di bar e ristoranti.
Ora però la materia è oggetto di una più ampia revisione che prevede, innanzitutto, una condivisione tra il Comune e la sovrintendenza. Perché il rischio, più volte presentatosi, è che ciò che è lecito per il regolamento comunale in vigore, non sia invece gradito e permesso dalla sovrintendenza, specie se si tratta del centro storico. Tanto più che il regolamento, redatto nel 2011, non è mai passato al vaglio della sovrintendenza stessa.
“Condividere regole e paletti con la sovrintendenza – spiega l’assessora al Centro Storico Catia Di Nisio, che proprio due giorni fa ha avuto un primo incontro di lavoro con il responsabile dei beni culturali – vuol dire da una parte tutelare l’aspetto monumentale e paesaggistico, dall’altro permettere agli esercenti di ridurre notevolmente l’iter autorizzativo. Basterà insomma rispettare le regole scritte insieme per essere sicuri di evitare sorprese, magari dopo aver fatto un investimento”.
Nel nuovo regolamento entreranno infatti non solo le misure e i tempi, ma anche la scelta delle tipologie di deohrs che potranno essere installati, facendo le dovute differenze tra chi li piazzerà in centro storico e chi fuori.
“Si deve superare il principio del rapporto 1 a 1 (ovvero tot metri quadrati all’interno, tot all’esterno, ndr) – continua la Di Nisio – per garantire anche i più piccoli. I locali vivacizzano il centro storico e per questo vanno sostenuti, ma bisogna comunque rispettare delle regole, a partire da quelle del codice della strada e della sicurezza, oltre che estetiche”.
Adesso non facciamo come al solito che ci tagliamo le palle da soli in senso limitativo..
Ma l’assessora come garantisce gli esercenti? facendo loro stoppare la musica a mezzanotte????….. ma mi faccia il piacere…….. magari ora limita anche quelli che non sono stati investiti da questo “illuminato” provvedimento… Ahahahah già preannuncia di subordinare le autorizzazioni ai limiti del codice della strada etc etc….. ciò significa che ben pochi potranno porre tavoli all’esterno! A questo punto riaprite pure il Corso alle auto! Vergogna!
Sulmonese deluso, presumo tu sia uno di quelli che desideroso di aumentare il numero di tavoli fuori dal baretto. Bello fare impresa con la proprietà altrui.
Io abito in periferia, pago regolarmente le tasse e non vedo perché mi deve essere precluso il transito lungo corso Ovidio, solo perché tu devi occupare la sede stradale con i tuoi brutti tavoli pagando quattro soldi! Almeno ti facessero pagare il giusto prezzo di mercato, tenuto conto che un parcheggio a strisce blu in pieno centro rende al comune 10 euro al giorno, ossia circa 250 euro al mese.