Anche la Subequana abbandona la Valle Peligna. Con il riconoscimento dell’area interna Gran Sasso-Valle Subequana, infatti, il territorio in questione si accinge formalmente a diventare parte dell’aquilano. Una “terra di mezzo” in realtà che, nei fatti, è stata sempre un anello di collegamento tra l’una e l’altra.
La nuova area, parte delle cinque individuate dalla Giunta regionale, riconosciuta nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne (Snai) punta alla “promozione dello sviluppo sociale ed economico e l’incremento dei servizi essenziali di cittadinanza – salute, istruzione, mobilità – nelle aree interne di tutto il territorio nazionale”.
Ne fanno parte 24 comuni: Acciano, Calascio, Capestrano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel del Monte, Castel di Ieri, Castelvecchio Calvisio, Castelvecchio Subequo, Collepietro, Fagnano Alto, Fontecchio, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Molina Aterno, Navelli, Ofena, Prata d’Ansidonia, San Benedetto in Perillis, San Pio delle Camere, Santo Stefano di Sessanio, Secinaro, Tione degli Abruzzi, Villa Santa Lucia degli Abruzzi. Una rete che già da tempo ha avviato un “processo di progettazione partecipato” coordinato dal sindaco di Molina Luigi Fasciani.
Ieri poi la formalizzazione di questo processo con l’approvazione del “Documento Preliminare di Strategia” da parte del dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Entro l’anno si procederà alla firma dell’Accordo di programma quadro, ma il linea di massima gli interventi riguarderanno “associazionismo, istruzione, sanità, mobilità, sviluppo locale (turismo e agricoltura)” con risorse complessive di 7,5milioni di euro circa.
“In particolare – si legge nella nota – verranno attivati interventi finalizzati a dotare le scuole dell’area di aule polifunzionali (per cinema, teatro, musica, ecc.), laboratori professionalizzanti collegati alle vocazioni territoriali, nuove e moderne infrastrutture tecnologiche”. L’idea complessiva è veramente molto ampia e si sposta su diversi ambiti e settori come il rafforzamento di presidi sanitari, mobilità a chiamata e a supporto dell’utenza “fragile”; lo sviluppo è pensato in collaborazione con il Gal ‘Gran Sasso-Velino’ “per supportare la multifunzionalità delle aziende agricole e per valorizzare il patrimonio forestale”.
Circa il turismo, c’è tanto da fare: “Valorizzazione della ferrovia L’Aquila-Sulmona, dei corsi d’acqua Aterno e Tirino, di Campo Imperatore, a cui si affiancano interventi sulla sentieristica – in collaborazione con i due parchi, Gran Sasso-Laga e Sirente-Velino – sul miglioramento dell’usufruibilità dell’esteso patrimonio culturale, sulla rivitalizzazione dei borghi”.
A brevissimo i sindaci si riuniranno per definire il tutto e passare alla fase operativa.
S. P.
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