Un proposito quello del neo ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di salvaguardare i tribunali minori abruzzesi apprezzato dai sindacati locli anche se sarebbe calato un lungo silenzio sulla cosa.
“Non sto qui a ribadire la grave perdita di natura economica e di diritto che ci sarebbe per le comunità dell’alto Sangro, Peligna e Subequana qualora non si dovesse invertire la rotta mantenendo il presidio giudiziario” sentenzia Mauro Nardella segretario della CST Adriatica Gran Sasso che prosegue “Confidiamo quindi nella bontà del pensiero espresso dal guardasigilli, ovvero in una ratifica in termini burocratico- amministrativo della volontà espressa”.
Utile al ministro potrà essere secondo il sindacalista, prendere in considerazione l’elevata affidabilità dimostrata dagli organismi professionali insiti nel tribunale Ovidiano tanto da farlo attestare al quinto posto in Italia in quanto ad efficienza dimostrata; la grande capacità sperimentata nel campo della telematizzazione del processo civile; l’avvento del progetto “Capograssi” che siamo sicuri potrebbe concorrere ad estendere al processo penale l’ottima impostazione offerta dalla digitalizzazione del processo civile;la possibilità di istituire una sezione distaccata del tribunale di Sorveglianza stante la presenza di uno degli istituti di pena più importanti d’Italia; e soprattutto la proposta presentata dal presidente del tribunale Giorgio di Benedetto e dal Procuratore capo della Repubblica Giuseppe Bellelli di istituire un circuito a rete dei 4 tribunali da salvare
Intanto l’appuntamento atteso per la questione calda del Lamaccio è per domani, il tavolo sulla vertenza carcere dsi svolgerà alle ore 16.00 a Palazzo San Francesco, l’incontro tra i sindacati Uniti di Polizia Penitenziaria ed il Sindaco di Sulmona per discutere della delicata situazione della comunità penitenziaria.
“Preccupanti sono i possibili quanto non auspicabili scenari oscuri nei quali – conclude Nardella – potrebbe ritrovarsi a vivere,invece, l’intera comunità Peligna se nulla cambierà in vista dell’inaugurazione dell’implementando nuovo padiglione e che, com’è dato sapere, ospiterà in più, rispetto agli attuali 400 reclusi, 200 tra i detenuti più pericolosi d’Italia”.
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