
Il lavoro lo ha scoperto un po’ per caso e un po’ per passione: poco più che adolescente Pierluigi Monti, trentasei anni oggi, graffiava la sua chitarra con la musica metal. “Avevamo un gruppo, i Remains in a view, con il quale suonavo la chitarra – racconta – e facevamo anche dei tour all’estero. Cominciai così a costruirmi da solo la custodia del mio strumento, poi feci quelle della mia band, poi di altri amici musicisti. Poi la voce si è sparsa, l’ambiente della musica è piccolo, e sono cominciati ad arrivare gli ordini. Finché un giorno ho deciso che quello sarebbe stato il mio lavoro”.



Nel 2018, in un locale di pochi metri quadrati sulla circonvallazione occidentale, fonda una piccola società individuale, la Rtf, che sta per ready to fly (pronti a volare) perché le sue valigie sono certificate, ovvero riconosciute dalle compagnie aeree come bagagli trasportabili: “Bisogna rispettare delle caratteristiche – spiega Monti – dal materiale alle forme che, ad esempio, devono avere la maniglie incassate e non devono avere sporgenze”.
Il volo, in verità, Pierluigi lo aveva già preso l’anno prima, quando i suoi case portano a spasso per l’Italia Vasco Rossi nel suo tour Modena Park. “Costruisco custodie per chitarre e strumenti dal 2013 – racconta – ma quando arrivò l’ordine di Vince fu una svolta”. Vince Pastano, d’altronde, non è uno qualsiasi: chitarrista di Vasco e non solo, è una sorta di monumento nel mondo discografico. Un marchio di qualità che gli dà credito nell’ambiente e così arriva Luca Colombo (chitarrista di Morandi, Celentano, Ramazzotti, Mina), Chicco Gussoni (Baglioni, Dalla, Battiato), Nek e, per saltare all’ultimo palco, fino a Sanremo dove quest’anno ha rifornito i The Kolors.



“All’inizio erano perlopiù custodie per chitarre – racconta – ma presto sono passato a tutti gli altri strumenti e alla strumentazione”.
La musica è la sua passione, ma Pierluigi non si limita al settore: le sue valigie vengono acquistate dalla Ferrari per trasportare le colonnine di ricarica elettrica nell’e-formula, nel motosport per Ducati, ma anche per la Thales-Alenia Space che gli commissiona rack industriali, per l’Istituto di fisica nucleare di Milano che di bauli “che non ho mai saputo cosa contenessero, ma che erano assicurati per 200mila euro l’uno” gliene chiede venti, nella sanità dotando la Asl di Cuneo di un laboratorio analisi portatile per l’unico ospedale da campo certificato per disastri e poi nel calcio con le forniture alla Medical Juventus e al Pescara Calcio, di cui diventa sponsor. “Dove c’è bisogno di trasportare attrezzature c’è il mercato – dice – e a volte bisogna anche sapersi reinventare. Ad esempio durante il Covid il mondo della musica si era fermato ed è lì che ho scoperto l’equitazione, settore nel quale oggi ho tantissime richieste”.



Il suo è un lavoro sartoriale, d’altronde, ogni pezzo è fatto su misura, studiato e progettato prima al computer, quindi in 3D e poi realizzato con moderni macchinari su cui ha investito, in gran parte di tasca sua. “Faccio tutto da solo – racconta – ogni tanto mi viene a dare una mano mio padre, ma dalla progettazione alla realizzazione è tutto gestito da me”.
Dopo il liceo scientifico Pierluigi si è iscritto ad Architettura: “Ho fatto tutti gli esami, mi manca la tesi – confessa – ma non credo che riuscirò a farla, sono ormai troppo preso dal mio lavoro. In qualche modo, però, gli studi fatti non sono stati inutili, considerando che spesso i case diventano anche oggetti di arredamento”.



A settembre scorso ha fatto il grande passo: dal piccolo laboratorio di via circonvallazione si è spostato nel capannone di via dell’Industria in quella che prima era la sede di Videoesse. Ha acquistato l’immobile e se l’è messo a posto da solo, la manualità certo non gli manca: “Qui finalmente ho spazi adeguati – spiega – e mi piacerebbe ingrandirmi, il lavoro c’è. Ci vorrebbero almeno altre quattro persone a lavorare, spero di trovarle, anche se so che non è facile. Finora ho dovuto contenere gli ordini perché fisicamente non avevo spazio per evaderli, ma le possibilità e le prospettive di crescita ci sono”.
Pierluigi ha investito a Sulmona perché è legato alla città e al territorio: “Avrei potuto aprire dovunque, perché gli ordini sono tutti online e soprattutto perché il 95% di essi viene fuori dall’Abruzzo – spiega – ma a Sulmona ci sono cresciuto, qui ho gli amici, e poi c’è una buona qualità della vita e i prezzi sono abbordabili. La città si trova in un punto strategico per le spedizioni ed è servita dai corrieri tutti i giorni e a tutte le ore, che è quello che a me serve. Mi hanno chiesto di aprire altrove, in verità, invogliandomi con i fondi del cratere, ma io è qui che voglio stare e presto si trasferirà qui anche la mia ragazza che sta a Chieti”.



In Abruzzo, d’altronde, non teme concorrenza. L’unico competitor in regione si trova a Chieti, ma non ha i suoi macchinari e le sue capacità produttive: il taglio computerizzato dell’alluminio, il modellatore di sagome con form espanso, il pantografo e, soprattutto, la capacità di inventare e cucire su ogni cliente la sua custodia. “Di richieste ne arrivano di ogni tipo – racconta – una delle ultime che ho fatto era per trasportare una Madonna, ma tra le più bizzarre che ho ricevuto negli ultimi tempi c’è quella di Achille Lauro che voleva una custodia ricoperta con pelle di Louis Vuitton che è un suo sponsor. Poi abbiamo optato per una pelle di coccodrillo”.
Oggi la Rtf fa quasi duecento pezzi l’anno, ma il trasferimento nel capannone di via dell’Industria apre nuovi scenari che Pierluigi certo non pensava di raggiungere quando da poco più che adolescente metteva insieme i pezzi della sua chitarra: “Mio padre è uno statale in pensione (ex cancelliere del tribunale di Sulmona, ndr). Voleva che avessi un posto statale anche io e quando ho aperto il laboratorio non era molto contento – racconta – poi però ha visto le potenzialità di questa impresa ed oggi è il mio più fedele aiutante e sostenitore. Dietro c’è tanto lavoro e tanto sacrificio, non solo investimenti e capacità: dedico al mio lavoro tanto, quasi tutto, il mio tempo, ma sono molto appagato, soprattutto quando mi confronto con grandi gruppi all’estero. Loro non ti guardano e trattano come un ragazzino, riconoscono la professionalità e i risultati. E per quello ti giudicano e ti pagano. Ad oggi, fortunatamente, non ho mai avuto resi o lamentele”.
Le sue valigie sanno già volare.

🔝 bella storia
Congratulazioni, bravissimo,ci fai onore 👏👏👏👏👏
Ad majora ragazzo coraggioso
Questo sia da esempio a tutti i ciarlatani di questa valle che sanno solo imprecare contro quello o quell’atto…ma nella realtà nn sanno fare niente e neanche si impegnano per imparare qualcosa ( mancano calzolai sarti idraulici falegnami restauratori montatori di mobili etc…) aspettando il solito ciarlatano dí politico di turno che gli promette il posticino….
Complimenti a questo ragazzo che ha saputo sfruttare al meglio le sue capacità. La laurea può anche essere utile ma devi avere ” la coccia” e con il sacrificio poi i risultati si ottengono. Questi sono gli articoli che ci piace leggere.