“Non crediamo di essere ‘fuori legge’, non per presunzione, ma per il semplice ma fondamentale motivo che la norma che di fatto istituisce il MIR (Museo Italiano del Realismo) ha brillantemente passato il vaglio del Consiglio dei Ministri, unica autorità legittimata a rilevare eventuali difetti di costituzionalità sulla produzione legislativa regionale”: così il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri replica all’articolo da noi pubblicato l’altro giorno e relativo al parere con cui l’Anac sostanzialmente ha censurato la Regione sulla legge istitutiva del MIR.
“Secondo l’interpretazione del giornale (Il Germe), il ‘divieto’ ricadrebbe anche sulla presenza istituzionale della Regione all’interno dello stesso organismo – si legge nella nota -. Ho approfondito la materia insieme agli uffici legislativi del Consiglio regionale e, confortato dai rilievi giuridici – spiega Sospiri – posso dirmi sinceramente sbalordito da questa inedita interpretazione di una facoltà legislativa che, se messa in discussione, porterebbe al paradosso di scardinare la funzionalità di decine di enti privati o partecipati, molti operanti proprio in campo culturale, che negli anni hanno sempre goduto del supporto giuridico e funzionale dell’ente regionale”.
Sospiri, insomma, sfida l’Anac, perché, per dovuta onestà di cronaca, la censura non è il frutto della nostra interpretazione, perché l’Anac fa esplicito riferimento al ruolo della Regione e di un previsto rappresentante istituzionale all’intero del Cda. Di più: l’Autorità anticorruzione dice a chiare lettere che la Regione non ha alcun potere legislativo sulla materia dell’anticorruzione. Che non può fare come gli pare, insomma.
Nel parere rilasciato dall’Anac (che pubblichiamo integralmente per scongiurare interpretazioni fallaci) si censura esplicitamente l’art. 36, comma 5, lett. i della legge, “non conforme – le virgolette testuali le avevamo utilizzate anche nell’altro articolo – al riparto delle competenze legislative e agli orientamenti espressi dall’Autorità sul punto”.
“Una figuraccia a livello nazionale che l’Abruzzo e gli abruzzesi non meritavano di subire – rincarano la dose i Pentastellati Giorgio Fedele e Gabriella Di Girolamo -. Eppure erano stati ampiamente avvertiti e contestati anche dalle opposizioni che avevano sollevato l’inopportunità della possibile nomina, ma il focus di questa compagine politica è talmente rivolto alla propaganda e alle promesse elettorali che da tempo ha superato qualsiasi credibilità. In Abruzzo la giunta regionale è chiamata nuovamente a fare i conti con la propria incompetenza. Solo che questa volta a certificarlo non è una forza di opposizione ma un atto dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione”.
“Mi sento di confortare tutti dicendo che il testo di legge che ha dato vita al MIR è pienamente legittimo – riprende Sospiri -. Sulmona custodirà a breve un prezioso patrimonio culturale il cui valore è stato già riconosciuto dai massimi esperti d’arte”.
Bisognerà vedere se “l’oste” sarà d’accordo con il conto.
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