Oggi sarà chiuso tutta la giornata, a differenza del “normale” calendario, per permettere il recupero ferie all’unico custode addetto a cui si affiancano due reclutati da una cooperativa, ma più che le ferie il problema per i musei del plesso dell’Annunziata di Sulmona rischia di diventare quello delle assenze per malattia. E che i reperti storici, non certo per conservarli, sono tenuti a temperature sotto zero. Loro, i visitatori e, soprattutto, i custodi. Il riscaldamento nei tre musei cittadini, anche per quest’anno, come lo scorso e quello prima e prima ancora e via dicendo, è e resta fuori uso.
Problema irrisolto, nonostante gli annunci di due anni fa per una soluzione urgente e a strettissimo giro.
Alla commissaria prefettizia, così, come primo provvedimento preso è toccato quello della chiusura: i musei del plesso dell’Annunziata, quello in situ, quello civico e quello archeologico, apriranno i battenti solo nel fine settimana e poco più fino a oltre metà marzo, sperando che le temperature risalgano. A differenza degli scorsi anni, oltre al lunedì di riposo e al martedì, le porte della storia della città resteranno chiuse anche il mercoledì e mezzo giornata del giovedì (escluso oggi).
Le aperture saranno poi a singhiozzo e non con orario continuato: dalle 9 alle 13 dal giovedì alla domenica e dalle 15:30 alle 18:30 dal venerdì alla domenica.
Chiuso, inutilizzabile, insieme ai musei, per lo stesso motivo, resta poi anche l’auditorium dell’Annunziata: ridotto nei tempi e nella capienza anche per la mancanza di una scala di sicurezza.
Per la città della cultura, che solo ad ottobre scorso si era inventata la tessera “Amici dei musei sulmonesi”, non è un bel biglietto da visita e il calo delle presenze nei musei, forse, è legato anche all’assenza di una vera politica di manutenzione e rilancio. Nonostante i totem multimediali acquistati e le tante chiacchiere.
Se ai turisti si può chiedere il sacrificio dei cappotti, d’altronde, non si può pretendere che i custodi restino per tutta la durata del servizio all’addiaccio: relegati in uno sgabuzzino all’ingresso senza riscaldamento e senza neanche troppa aria.
Il progetto per realizzare un box in vetro è rimasto tale, come d’altronde l’impegno di riattivare il riscaldamento che, nonostante possegga una centrale termica funzionante, per qualche arcano motivo non riesce ad erogare il calore dai fan coil.
Anno dopo anno, inverno dopo inverno.
Comincia la smobilitazione!
Rimarrà solo la monnezza dell’aquila