Muore Nicola Troilo, con lui un pezzo della Brigata Majella. Si è spento ieri sera all’età di 87 anni, l’allora quattordicenne che affiancò gli ardimentosi uomini che attraversarono i fianchi freddi e impervi della montagna degli abruzzesi vestendo i panni della resistenza e della libertà.
Nicola figlio di Ettore Troilo fondatore di quella Brigata di volontari, combattenti, eroi che ci hanno consegnato una fetta fondamentale della nostra storia e i valori che ci hanno permesso oggi di essere uomini liberi.
“Con Nicola Troilo perdiamo un testimone e un protagonista della vicenda straordinaria della Brigata Maiella e di una famiglia a cui debbono infinita riconoscenza tutte le italiane e gli italiani che si riconoscono nei valori della Costituzione repubblicana” l’omaggio di Rifondazione Comunista che ha ricordato anche il padre Ettore, “una delle più belle figure della nostra storia, segretario di Giacomo Matteotti, comandante partigiano, prefetto di Milano dopo la Liberazione destituito da Scelba negli anni in cui l’Italia democristiana voltava le spalle agli uomini che l’avevano liberata dal fascismo”.
Grazie alla memoria di Nicola Troilo fu possibile la stesura di un libro e la ricostruzione della storia della Brigata “il dovere di non dimenticare quel mondo contadino ormai scomparso dal quale sorse la maggioranza dei patrioti, quel movimento di popolo che nacque spontaneo dai lutti e dalle rovine causati dalle sciagurate guerre fasciste”.
L’ultimo saluto al ragazzino della Brigata Majella si terrà nella sua Torricella Peligna domani alle ore 17,00
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