La compagna e la figlia erano andate a trovarlo in ospedale dopo che aveva superato la fase più critica, ma al loro ingresso nella stanza di degenza nel reparto di Cardiologia dell’ospedale di Avezzano, lo hanno trovato riverso a terra, ormai privo di vita. Sulla morte di Riccardo D’Aurelio, 64 anni di Sulmona, oggi la procura della Repubblica di Avezzano ha aperto formalmente un fascicolo d’inchiesta con l’ipotesi di reato di omicidio colposo e già domani darà incarico ad un perito perché venga eseguita, all’Aquila, l’autopsia sul suo corpo.
I magistrati, sollecitati anche da una denuncia della famiglia, vogliono capire se ci sono state responsabilità di terzi nella morte dell’uomo, per imperizia o mancato controllo.
D’Aurelio si era ricoverato ad Avezzano una decina di giorni fa per sottoporsi ad un intervento bariatrico: una riduzione della massa corporea per problemi di obesità. Dopo l’operazione, però, le sue condizioni si erano aggravate, tanto che era stato necessario il suo ricovero in Rianimazione. Da qui, tuttavia, era uscito e, estubato, era stato trasferito a Cardiologia dove, probabilmente per un attacco cardiaco, è morto sabato scorso.
D’Aurelio, ex agente di polizia penitenziaria, era molto conosciuto in città per la sua passione per i cavalli, fondatore della Scuderia Sulmona con la quale aveva in progetto di creare intorno all’evento Giostra, di cui era attivista, ricoprendo un anno anche il ruolo di Capitano di Borgo della Tomba, una struttura professionale in grado di competere nel circuito delle diverse rievocazioni storiche in giro per l’Italia.
I funerali non sono stati ancora fissati, in attesa che tra domani e dopodomani il magistrato conceda il nulla osta per la restituzione della salma.
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